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Giustizia, 20 anni in causa per un barbecue, Cerno: "Sulla griglia ci sono gli italiani nei tribunali"

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La classica diatriba tra vicini, le endemiche lentezze della giustizia, un caso che si trascina da vent'anni. Tutti per il fumo di un barbecue. È la storia di due famiglie, i Cozza-Monterisi e i Tonin, vicini in un piccolo centro del Vicentino. I primi amano cuocere carne alla griglia, i secondi li accusano di fare troppo fumo nel caminetto costruito a ridosso del confine tra le due proprietà per arrostire braciole e salsicce. Ebbene, dal 2004 si susseguono cause e ricorsi, con la Cassazione che dopo cinque anni di attesa ha stabilito che il contenzioso deve ripartire dall’appello. Una piccola storia di provincia, che però tocca temi cruciali nella vita degli italiani come il diritto di avere un processo giusto in tempi accettabili

 

A dedicare alla vicenda un servizio è il Tg4 nell'edizione delle 19 di venerdì 25 ottobre, con ospite il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno. Una lite che rievoca Guelfi e Ghibellini, Montecchi e Capuleti, ma quello che colpisce di più "è che sulla graticola ci sono sempre gli italiani", commenta Cerno. Il motivo? "Il fatto che la giustizia ci metta vent'anni anche per risolvere il problema di una salsiccia che fa fumo fa capire quanto ci mette a risolvere i problemi seri del paese", continua il direttore. Insomma, "alla fine chi si sta cucinando sono gli italiani nei tribunali", conclude Cerno, "e questi due signori", ossia i vicini in lite, "ci dimostrano con la loro straordinaria battaglia di altri tempi in che razza di mani siamo...".

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