la denuncia

Ecco il golpe delle toghe rosse, la pm Imparato: "Attivato il sistema per puntare Meloni"

Annalisa Imparato*

Quando lo scorso agosto, a Ceglie Messapica, nel corso della kermesse "La Piazza", mi è stata offerta la possibilità di confrontarmi con il Presidente dell’Anm, Dottor Giuseppe Santalucia ed il Viceministro Francesco Paolo Sisto, in quella sede, ho comunicato le mie sensazioni, ossia che dal post Palamara le cose non fossero minimamente cambiate.

Il Presidente dell’Anm specificò che si fosse trattato di un caso isolato, ma due mesi dopo, ancora una volta, si vede che di isolato c’è ben poco, e di condiviso ben tanto.

 

 

 

Palamara all’epoca dei fatti, per come contestato, avrebbe inciso in tanti aspetti della vita del Paese, dettando le linee ai "Suoi": si ricorderà difatti la famigerata intercettazione intercorsa con l’allora Procuratore Capo di Viterbo, ove venivano dettate le linee guida circa la necessità di «attaccare» Salvini a qualunque costo.

Ad oggi i "sodali" di Palamara non sono ancora stati rintracciati, ma le azioni che all’epoca venivano ordinate dai Capi, ad oggi, sembra che trovino ancora dei tentativi di chiara attuazione, è cambiato unicamente l’obiettivo. La vicenda Palamara l’ho sempre trovata affine alla vicenda di Rudy Hermann Guede, quest’ultimo condannato per omicidio in concorso della povera Meredith Kercher, ma recluso in solitario, proprio come il povero Luca. È innegabile che un problema di lesa maestà ci sia nella categoria dei Magistrati, difatti talvolta, non accettiamo le critiche, in virtù di una presupposta superiorità culturale. Non vogliamo essere riformati «proprio adesso che sono arrivato Io mi devono riformare?!».

Quando ho rappresentato al Presidente Santalucia che non mi sarei stupita se «fosse uscito» un fascicolo d’indagine su Arianna Meloni, nei giorni in cui si parlava di questo, era unicamente perché sono un’ottimista cosmica; difatti, non credevo che qualcuno potesse puntare direttamente alla sorella, al Presidente del Consiglio, eppure c’è nella vita qualcuno che ti stupisce sempre! Si è attivato il sistema, quello che prima veniva fatto nelle segrete stanze, oggi si fa in altro modo, ma il lavoro -ovviamente- per tutti va sempre pianificato e da qui, come per le organizzazioni tutte, la necessità di parlare, di pianificare.

Mi fa sorridere la circostanza che, in queste ore, qualcuno ritornato con i piedi per terra possa aver fatto un rapido refresh, e abbia riscoperto che per indagare qualcuno serva un reato vero alla base, anche se si chiamassero Giorgia e Arianna; che per evitare di fare «opposizione politica» (perché Costituzionalmente la Magistratura non può e deve farlo) serve farsi eleggere e fare politica attiva, così come hanno fatto già altri illustri colleghi, perché, in quel caso, perlomeno si ha il coraggio della replica, altrimenti potrebbe avere il sapore della cospirazione!

 

 

 *Pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere