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Giorgia Meloni agli 80 anni de Il Tempo. La mail, i giudici, i migranti: "Non sono condizionabile"

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Il Tempo celebra 80 anni di storia con un grande evento alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Dopo il saluto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha sottolineato come Il Tempo sia un "giornale importantissimo, voce storica e importante", il direttore Tommaso Cerno ha intervistato la premier Giorgia Meloni.

"Non ho mai parlato di complotti, non credo ci sia un disegno di sovvertire la volontà popolare ma da parte di alcuni" vedo "un certo menefreghismo della volontà popolare", ha detto la premier a proposito della mail del magistrato Marco Patarnello rivelata dal nostro quotidiano e rilanciata dalla stessa Meloni sui social. Insomma, "se il popolo non vota e non capisce come deve votare, allora vanno corrette le scelte del popolo", ha commentato la premier. 

 

 

Meloni ha espresso solidarietà al direttore per la querela di Ilaria Cucchi in merito alla mail della toga di Magistratura democratica, e ha parlato di due pesi e due misure da parte della sinistra per quanto riguardo all'informazione. Meloni ha rivendicato di non avere scheletri nell’armadio e che non è condizionabile.

Sul caso di giornata, quello legato alle dimissioni del capo di gabinetto de MiC Francesco Spano, Meloni ha spiegato: "Non ho incontrato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e ho capito poco della vicenda". E ancora: "Non ho parlato con Giuli, né quando ha nominato né quando Spano ha dato le dimissioni". Tuttavia, "apprendo dalle agenzie che ci sarebbe un presunto conflitto di interessi" tra Spano e un'altra persona che "risale ai tempi della gestione Melandri del Maxxi. Queste nomine non sono state fatte da Giuli. Si deve chiedere conto a chi c’era allora, perché" l’inchiesta di Report "esce adesso?". 

Meloni si è poi soffermata sul piano migranti e l'accordo con l'Albania: "Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli, ma il protocollo Italia-Albania funzionerà. Non consentirò che un modello che abbiamo individuato nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo venga smontato perché c’è una parte della politica che non è d’accordo su questa lettura e su come deve essere gestita l’immigrazione. Sono determinata ad andare avanti".

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