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Corruzione, arrestato dirigente Sogei. Tra gli indagati anche l'uomo di Musk in Italia

Maxi inchiesta a Roma. Paolino Iorio, attuale direttore generale di Sogei, società in house controllata dal Mef, è stato arrestato ieri sera per corruzione e turbativa d’asta durante uno scambio di una "mazzetta" di 15mila euro con un imprenditore. L’arresto è stato eseguito dal nucleo Pef della Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Roma in cui figurano indagate 18 persone e 14 società. Secondo l’accusa, Iorio, ora agli arresti domiciliari, "in qualità prima di direttore ingegneria, infrastrutture e datacenter e successivamente di direttore generale della società a partecipazione pubblica Sogei Spa, e quindi di pubblico ufficiale, indebitamente riceveva, in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro" dall’imprenditore. 

 

 

C’è anche Andrea Stroppa, considerato "l’uomo di Elon Musk in Italia", tra le persone perquisite nell’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla procura di Roma. Il nome di Stroppa emerge dal decreto di perquisizione di 15 pagine di cui AGI è in possesso. Un militare della Marina, si legge, "nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del governo italiano del sistema satellitare (Starlink, ndr.) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte, di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del gruppo, Andrea Stroppa".

 

 

Nel corso delle conversazioni, si legge ancora, "emerge che, da un lato l’ufficiale di Marina programma" con un altro indagato "l’inserimento di Olidata Spa nell’affare e, dall’altro, lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali. Vicenda sintomatica di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa e attraverso la stessa l’ufficiale di Marina e di un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l’amministrazione italiana, grazie all’intervento illecito del pubblico ufficiale".