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Migranti, Mimmo Lucano condannato dalla Corte dei conti: quanto deve risarcire

Maxi risarcimento per oltre 4,2 milioni di euro in favore della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo ha stabilito la Corte dei Conti di Catanzaro, con la sentenza di condanna emessa lo scorso 10 ottobre nei confronti di 40 soggetti, tra ex amministratori di enti locali calabresi e di società cooperative e associazioni aventi sede in provincia di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria.

Tra questi, anche l’allora sindaco di Riace Mimmo Lucano, rieletto a giugno 2024 alla guida del borgo simbolo dell’accoglienza e attualmente parlamentare europeo, l’ex dirigente pro tempore del settore Protezione civile della Regione Calabria Salvatore Mazzeo, nonché amministratori dei Comuni di Caulonia e Acquaformosa. L’accusa era di irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri di accoglienza dei migranti nella Regione Calabria, nell’ambito della cosiddetta ’emergenza Nord-Africa' tra aprile 2011 e dicembre 2012.

 

 

Le indagini - coordinate dal procuratore generale della Corte dei Corti di Catanzaro, Romeo Ermenegildo Palma e dirette dal vice procuratore, Giovanni Di Pietro, e condotte da militari della Guardia di Finanza della Compagnia Paola e della Tenenza di Amantea - erano partite nel marzo 2017 e avevano posto in evidenza gravi irregolarità che determinavano un ingiustificato arricchimento dei beneficiari delle risorse pubbliche. Nel dettaglio, Lucano dovrà risarcire alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, assieme ad altre figure coinvolte nella vicenda, la somma di 531.327,65 euro.