“Sabotiamo il genocidio”

Roma, altro rischio disordini. Stavolta la minaccia viene dai collettivi

Francesca Musacchio

«Sabotiamo il genocidio». Con questo slogan i movimenti pro Palestina preparano un’altra giornata di tensione a Roma. Questa volta, a scendere in piazza saranno i Collettivi studenteschi che per oggi pomeriggio hanno organizzato una manifestazione, non preavvisata, contro Cybertech Europe 2024 che si svolgerà al centro congressi La Nuvola nel quartiere Eur. Il forum sulla cybersicurezza, organizzato da Cybertech Global in partnership con Leonardo, ha attirato l’attenzione del mondo antagonista e pro Pal per la partecipazione di numerosi esperti internazionali, esponenti di governo, del mondo accademico ed economico provenienti dall’Italia e dal resto del mondo, tra i quali anche tre rappresentanti di imprese israeliane. I Collettivi si sono dati appuntamento alle 17 alla fermata metro Laurentina con l’obiettivo di arrivare in corteo proprio sotto la Nuvola. Ma l’area sarà blindatissima e super presidiata dalle forze dell’ordine.

 

 

Tuttavia, i manifestanti ritengono che «l’evento, con Leonardo Spa come principale sponsor, sarà una vetrina per l’industria delle armi, del controllo e dello spionaggio, volto a rafforzare i legami tra aziende e organizzazioni del settore e la normalizzazione di queste tecnologie utilizzate per la repressione». Quindi, «in questo senso riteniamo sia giusto disertare la guerra e la filiera della morte di chi la produce come Leonardo Spa; è necessario che sabotare i congressi come questo, oltre che gli accordi nelle università, diventi una pratica sempre più comune e radicale. È arrivato il momento di costruire una lotta quotidiana che moltiplichi gli appuntamenti di questo genere e che non lasci spazio ai sionisti e a chi dal sionismo guadagna». E ovviamente si scagliano contro Israele, non solo per la presenza di alcuni rappresentanti di imprese, ma anche perché «é proprio attraverso le strutture del colonialismo di insediamento, dell’occupazione militare e dell’apartheid ai danni della popolazione palestinese - sottoposta da decenni a sorveglianza di massa e costante repressione – che Israele ha sviluppato il settore, facendo delle “prove sul campo” una strategia di marketing».

 

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Sempre oggi, «Cambiare Rotta» ha indetto «una giornata di agitazione nazionale nelle scuole e nelle università per la Palestina» in tutta Italia, promettendo di riempire «di bandiere della Palestina le nostre università» e interrompere «l’inizio delle lezioni per denunciare la complicità dell’occidente nel genocidio». Alla Sapienza le proteste sono previste nelle facoltà di Lettere, Matematica, Filosofia, Fisica, Scienze politiche e Giurisprudenza. Mentre per le 16.30 è previsto un flash mob davanti al rettorato dell’università Roma 3. Dopo i disordini di sabato a piazzale Ostiense, dunque, per oggi è prevista un’altra giornata di tensioni.

A proposito di quanto accaduto nel fine settimana, ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è tornato a ribadire come «i fatti abbiano dimostrato che avevamo visto giusto nel decidere il divieto». Ma non solo Roma perché ieri sì è concluso con un falò il corteo dei manifestanti pro Palestina che partito da piazza Castello ha raggiunto piazza Vittorio dove tra le fiamme sono state bruciate alcune bandiere di Israele. In piazza sono state lanciate anche alcune uova contro i giornalisti una della quali ha colpito a un occhio un cineoperatore di Mediaset che è stato soccorso dalla polizia. Sotto la sede della Rai, invece, due agenti di polizia sono rimasti feriti dal lancio di alcuni petardi. «Queste fiamme bruciano per ricordare la sofferenza ma anche la resistenza del popolo palestinese, oggi non è un giorno di pianto o di commozione, oggi bisogna gridare resistenza, politica, culturale, ma soprattutto armata e continueremo a lottare a fianco della Palestina e del Libano», hanno urlato al megafono i manifestanti prima di improvvisare una danza in cerchio sventolando bandiere palestinesi. Tre i poliziotti feriti durante il corteo, si tratta di due agenti del reparto mobile e di uno della polizia scientifica. Tutti e tre sono stanno riportato lesioni a seguito del lancio di bombe carta e sono stati trasportati in ospedale.