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Israele verso la reazione, lo storico Benny Morris: "È ora del colpo strategico all'Iran"

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«Adesso è il momento di sferrare un colpo strategico all’Iran. Non so se si presenterà un’altra opportunità come questa e il vantaggio rischia di svanire nell’attesa». Lo storico israeliano Benny Morris ha seguito la traiettoria dell’attacco di Teheran dal soggiorno di casa sua a Srigim, appena a sud della strada tra Gerusalemme e Tel Aviv…. «Dalla finestra potevo vedere i missili passare. Ero sorpreso che non venissero intercettati prima di arrivare a volare sulla mia testa. Ma non ero davvero preoccupato. Israele si è comportato bene. Le sue difese hanno funzionato» ed ora «dovrebbe rispondere con forza. Non come ad aprile. Ma Netanyahu è troppo esitante per essere un vero leader. È la sua natura. Non ha la forza di carattere necessaria. Evita le decisioni importanti. E quando si tratta di sfide, di solito fa marcia indietro» afferma in una intervista a La Stampa.

 

Per lo storico, tra i più influenti rappresentanti della corrente post-sionista, ora «Israele deve distruggere le strutture in Iran, quelle importanti, le strutture petrolifere, le installazioni nucleari, tutto ciò che può raggiungere e distruggere. Solo così gli iraniani sarebbero scoraggiati» e «se Teheran si doterà di armi nucleari, l’intero Medio Oriente sprofonderà. Ma gli Stati Uniti e il presidente Biden non sembrano orientati a cogliere l’attimo. E non sono sicuro che Israele sia in grado di farlo da solo. Questo è il problema».

Inoltre sostiene che sul fronte del Libano «il governo libanese è troppo debole, Hezbollah ne fa parte e nessun esercito occidentale si sogna di combatterlo. Come si possa immaginare una nuova risoluzione e come il governo libanese e le potenze occidentali possano farla rispettare, non lo so», «Israele è un Paese di 10 milioni di persone, 8 milioni delle quali sono ebrei. È circondato da 200 milioni di arabi e molte centinaia di milioni di musulmani che non vogliono che Israele esista. E se gli arabi mantengono questa posizione e continuano ad attaccare Israele, non so come possiamo effettivamente sopravvivere a lungo».

 

Qual è il futuro che prevede in Israele? «Non roseo. Un paese che non vuole fare la pace con i palestinesi e vuole annettere permanentemente territori con milioni di palestinesi che non vogliono essere governati da Israele non è un paese in cui sarà piacevole vivere. Una parte del mondo arabo si sta muovendo nella direzione dell’accettazione e della riconciliazione con Israele». Che ruolo hanno le Nazioni Unite? «Sono un’organizzazione senza valore. Sono davvero contento che il ministro degli esteri israeliano abbia dichiarato il segretario generale persona non gradita. Quell’uomo ha rilasciato una dichiarazione disgustosa sull’attacco iraniano e non l’ha condannato. Sono contento che Israele non permetterà a questo idiota di entrare nel Paese»

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