Sinodo "woke e globalista", ultimo assalto di Viganò a Papa Francesco
Non molla, monsignor Carlo Maria Viganò, l'arcivescovo condannato per scisma dal Vaticano e in seguito scomunicato. Dall'eremo di Viterbo dove continua a dire messa e a promuovere la sua visione conservatrice e tradizionalista della Chiesa, lancia strali all'indirizzo di Papa Francesco e del suo Sinodo. "Non volendo chiedere perdono per i veri peccati contro Dio e contro il prossimo - che gli adepti della setta bergogliana praticano disinvoltamente - il Sinodo sulla Sinodalità se ne inventa di nuovi contro la Terra, gli immigrati, i poveri, la donna, gli emarginati", attacca Viganò in un lungo post.
Caso Orlandi, l'audio bomba sui due telefonisti: "Il Vaticano sa chi sono"
Il prelato scomunicato punta il dito contro il "nuovo decalogo pauperista e politicamente corretto" e Il “nuovo corso” sinodale inaugurato ieri con il lancio promozionale in San Pietro - una penosa kermesse all’insegna della religione green e dell’ideologia woke - brucia le tappe verso la religione globalista, mentre i conservatori si apprestano a celebrare i novendiali di Summorum Pontificum tra volute di incenso ecosostenibile", attacca Viganò.