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Il maxi-dossieraggio contro la Lega rivelato da Il Tempo finisce a Strasburgo
Lo scandalo dossier e gli scoop de Il Tempo finiscono al Consiglio d'Europa nell'aula di Strasburgo. L'esponente della Lega Marco Dreosto, nel suo intervento, spiega che "non nella Russia di Putin, non nella Cina comunista o nell'Iran degli ayatollah, ma in Italia" c'è stato "un cortocircuito grave e armante", afferma nella sessione dedicata all'informazione e alla libertà di stampa.
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"Mi riferisco al caso del cosiddetto dossieraggio, ossia una raccolta illegale e abusiva di informazioni contro esponenti politici e partiti che venivano filtrate ad organi di stampa compiacenti e che poi le usavano per alterare il dibattito politico. Il mio partito, la Lega è stato il primo bersaglio di questo dossieraggio che ha provocato inchieste giornalistiche e scandalistiche spesso inventate o usate in momenti critici per denigrare l'operato del nostro movimento e del nostro segretario Matteo Salvini", afferma l'esponente del Carroccio in riferimento al "verminaio" su cui indaga la procura di Perugia di Raffaele Cantone sugli accessi abusivi alle banche dati dello Stato per screditare su giornali "amici" esponenti di centrodestra e personaggi noti.
La Lega è il partito più colpito, come dimostra il caso dei 49 milioni montato grazie ai dossier di Pasquale Striano & co. come scritto oggi da Il Tempo. Dreosto davanti a colleghi dell'Ue afferma senza mezzi termini che si tratta "di uno degli scandali maggiori della nostra storia repubblicana recente ma di cui, purtroppo, troppi giornali se ne stanno dimenticando, e troppo facilmente. Ecco che in questo dibattito importante al Consiglio d'Europa sulla libertà di informazione vorrei fare un plauso e i giornali e ai media italiani che invece di mettere la testa sotto la sabbia stanno indagando su cosa sia successo" dimostrando di non fare parte di quel "sistema marcio e antidemocratico", afferma ancora l'esponente del Carroccio che dedica un passaggio la nostro giornale: "Vorrei ringraziare pubblicamente un giornale, Il Tempo, che con il suo direttore Tommaso Cerno non smette ogni giorno di parlarne e di denunciarlo, anche a rischio di essere denigrato, escluso o screditatato". "Grazie a questi giornali e giornalisti con la schiena dritta", conclude, è grazie a loro "che la libertà di informazione può ancora essere un baluardo dei nostri paesi".
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