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Sapienza, la figuraccia dei collettivi all'esame di Giuli: "Rileggetevi la Costituzione..."

È stata un flop la protesta dei collettivi di sinistra per l'ultimo esame prima della tesi di laurea del ministro della Cultura Alessandro Giuli, a La Sapienza di Roma. Il successore di Gennaro Sangiuliano ""era preparatissimo, ha preso 30 e non posso che fare i complimenti" ha detto il professor Gaetano Lettieri, docente ordinario di Storia del Cristianesimo. L'esame è stato anticipato per motivi di ordine pubblico, ma si è svolto a porte aperte e davanti a testimoni, spiega il docente il quale rimarca che Giuli si è presentato come un normale studente.

A far discutere, dunque, è stato l'anticipo dell'orario previsto per l'esame inizialmente fissato per le 9,30 e poi spostato alle 8,00. "È stata una questione di ordine pubblico che mi è stata posta dalle forze dell'ordine. Sono stato io a chiamare il ministro, lui era contrario. Si era parlato addirittura di spostarlo in un'altra sede - aggiunge - ma poi abbiamo deciso di mantenerlo qui in Sapienza". L'anticipo ha mandato in fumo il blitz annunciato dagli attivisti di Cambiare Rotta. Alcune manifestanti hanno protestato con Lettieri, affermando che l'ateneo era blindato ed esprimendo contrarietà al fatto che Giuli entrasse nell'ateo per il suo "passato politico". Il prof, davanti alle videocamere, le ha invitate a rileggersi l'articolo 3 della Costituzione che sancisce come tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale. A chiudere ogni polemica ci ha pensato poi anche la preside della Facoltà di Lettere, Arianna Punzi che ha voluto sottolineare: "L'esame si è svolto correttamente, era a porte aperte e c'erano pure dei testimoni". Per quanto riguarda la tesi di laurea non ci sono invece ancora certezze se non nel tema: "Il ministro aveva scelto già due anni fa di sostenere l'esame con me - ha specificato il professo Lettieri - la tesi sarà su Costantino ma la data è ancora da fissare".

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