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Milano, "agenti sionisti": Segre, Crosetto e Giubilei nel mirino dei compagni pro-Palestina

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Bandiere di Hezbollah, attacchi verso Israele e il governo, cartelli che accusano diverse persone, tra cui Liliana Segre, Guido Crosetto, Francesco Giubilei, Riccardo Pacifici, Marco Carrai e John Elkann di essere "agenti sionisti". Il campionario dell'odio viene mostrato nel corteo pro Palestina partito sabato 28 settembre da piazzale Loreto, a Milano. "La Nato è un’alleanza criminale", afferma uno dei manifestanti in marcia nel corteo dove è stato srotolato uno striscione che recita: "Cacciare il governo Meloni complice dei sionisti", firmato Partito dei Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo). Uno dei presenti - circa 300 tra cui chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, ex cuoco e conduttore tv e ora attivista - ha anche esibito una bandiera di Hezbollah. 

 

Come detto, nella manifestazione "sono comparsi una serie di cartelli con nomi e cognomi di alcune personalità accusate di essere 'agenti sionisti' tra cui la Senatrice a vita Liliana Segre e l’ex presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. Tra questi cartelli ci sono anche io con una mia foto", denuncia su X Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella e di Nazione Futura.

 

 

"Una cosa che mi impressiona e preoccupa molto anche per una oggettiva questione di sicurezza essendoci in quella piazza numerose persone già attenzionate alle forze dell’ordine - si legge nel tweet -  Dopo le liste di proscrizione delle scorse settimane siamo arrivati al punto di portare in piazza le foto e i nomi e cognomi di giornalisti, politici, imprenditori esponendoli anche a rischi personali e ad eventuali ritorsioni corredati da post con scritto 'noi sappiamo'. Mi auguro davvero che dalle parole e dai cartelli dal chiaro intento intimidatorio non si passi poi a minacce di altro genere e spero ci sia garantita la necessaria sicurezza in eventi, iniziative e manifestazioni che continueremo a organizzare. Perché una cosa è certa, se pensano di intimidirci o tapparci la bocca con questi metodi o non farci esprimere le nostre idee si sbagliano di grosso", conclude Giubilei che pubblica foto e video dei cartelli esposti a Milano che riportano la scritta "agenti sionisti" e citazioni delle persone ritratte.

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