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Francesco Rocca: "Ecco come rinasce la nostra regione". L'intervista con Tommaso Cerno a Itaca 2024

Giuseppe China
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Sanità, Giubileo e la sua squadra alla guida della Regione. Sono gli argomenti al centro dell’intervista fatta dal direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, al presidente del Lazio Francesco Rocca durante la giornata inaugurale di «Itaca 2024, viaggio tra le idee» svoltasi ieri a piazza San Lorenzo a Formello.

In apertura il governatore fissa alcuni paletti per descrivere passato, presente e futuro del settore sanitario regionale. «Abbiamo ereditato 22 miliardi di euro di debito. Una cifra che ci porteremo dietro per molti anni, ma sono orgoglioso del fatto che non abbiamo generato nuovo debito». È la prima stoccata al predecessore Nicola Zingaretti (Pd). Poco dopo Rocca specifica che ogni anno «un miliardo dei contribuenti viene utilizzato per onorare i prestiti contratti in precedenza» ma che, il primo ottobre, durante il prossimo tavolo ministeriale, potrebbe essere annunciato «il pareggio con le risorse». Con un pizzico di orgoglio rivendica che «sono stati trovati 130 milioni di euro per pareggiare il bilancio sanitario», risultato che appunto dovrebbe essere messo nero su bianco tra dieci giorni.

Il presidente Rocca snocciola altri dati: «Appena la giunta si è insediata la proiezione oscillava intorno ai 700 milioni di perdite, noi l’abbiamo azzerata». Circostanza che permette a Cerno di ricordare che il piano ospedaliero regionale di Zingaretti teneva conto di strutture sanitarie presenti solo sulla carta. Il governatore coglie al volo l’assist: «Dal mio predecessore erano stati promessi cinque ospedali. Personalmente preferisco dire "no" al posto di una bugia. Il piano per la nuova rete ospedaliera», che si avvale pure dello stanziamento da 1,6 miliardi di euro dell’Inail, «porterà tutte le province ad avere tre posti letto per ogni mille abitanti, in alcune di esse tale rapporto è fermo a 1,9».

A questo punto il governatore Rocca rivela alcuni dettagli su una struttura romana in fase di progettazione. «L’Umberto I è l’ospedale più importante d’Italia. Il dialogo con l’Università La Sapienza su questo dossier era doveroso. Ma come immaginavo- aggiunge il presidente del Lazio - realizzarlo sul viale del Policlinico è impossibile, come certificato dal tavolo tecnico. Abbiamo un posto con la cubatura necessaria, un’area enorme al Pertini. Ottocento metri cubi per il nuovo ospedale. I cittadini in prossimità dell’attuale Policlinico potranno essere serviti da un ospedale ridimensionato: dai 1.100 a 300 posti letto, però l’altissima specializzazione si sposterà nell’area del Pertini». Il riferimento all’Ateneo non è casuale, dato che l’area dell’Umberto I verrà riqualificata, un progetto che coinvolge circa 50 edifici. «Dove realizzeremo - afferma il governatore Rocca - un lavoro di edilizia universitaria, facendo il più bel campus universitario d’Europa. Addirittura, ma magari quello sarà un problema del prossimo sindaco di Roma, ho pensato che chiudendo viale dell’Università, quella zona potrebbe diventare un campus meraviglioso».

Opere, ricorda Cerno al suo interlocutore, che nella maggior parte dei casi fanno i conti con il “countdown” scandito dall’inizio del Giubileo. «Ogni due settimane, insieme al sindaco di Roma ci rechiamo a Palazzo Chigi per fare il punto con il sottosegretario Alfredo Mantovano. Alcuni cantieri termineranno durante l’evento giubilare, per esempio entro la prossima primavera sarà portato a termine l’ospedale dei Castelli Romani». L’evento in programma nel 2025 fornisce lo spunto per ricordare al presidente Rocca che «questa è un’occasione imperdibile anche per le periferie».

Il tema Giubileo ne apre un altro, strettamente correlato ad esso: la sicurezza. Roma potrebbe essere vista come antagonista dell’Islam fondamentalista. «Detesto tutto ciò che è radicale. Mi auguro che si possa recuperare la capacità di essere europei fino in fondo e soprattutto la possibilità di esprimere in toto i valori occidentali. In quest'ottica la nomina di Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alle politiche di coesione è un segnale del protagonismo italiano».

Proprio in quel momento in platea arriva l’assessore regionale al Personale, Luisa Regimenti, che insieme al collega Giuseppe Schiboni (con delega alle Politiche della Scuola), entrambi di Forza Italia, hanno disertato l’ultima riunione della giunta regionale. Segnale di una certa fibrillazione all’interno della maggioranza. Il presidente Rocca gioca d’anticipo: «Con Luisa che saluto e FI non c’è alcun problema. Stiamo lavorando per trovare la quadra».

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