Neonati sepolti, la madre "ha deciso subito": la ricostruzione degli inquirenti
Sono stati disposti gli arresti domiciliari per Chiara Petrolini, la ragazza di 22 anni accusata di aver ucciso due neonati, dopo averli partoriti in casa, per poi seppellirli nel giardino della sua abitazione a Traversetolo, località Vignale, in provincia di Parma. La giovane è accusata di "omicidio volontario aggravato dal rapporto di ascendenza e dalla premeditazione" per il secondo neonato e di "soppressione di cadavere" per il primo, ha detto il Procuratore capo di Parma Alfonso D’Avino, titolare delle indagini. "Un fatto drammatico, che suscita sgomento, al di là della rilevanza penale" per i due bambini, la famiglia, il fidanzato e per "la ragazza che dovrà prendere coscienza di quel che è successo", ha dichiarato D’Avino in conferenza stampa. "Un episodio che pare difficilmente decifrabile", ha aggiunto il magistrato, sottolineando che la 22enne "da subito ha maturato il disegno di uccidere il neonato", dato che cercava in rete come nascondere la gravidanza e cagionare l’aborto.
Bambini sepolti, "omicidio volontario aggravato": scattano i domiciliari per la madre
Uno dei due bambini, emerge dalle indagini, era nato vivo, aveva "eseguito atti respiratori validi", e la morte "era dovuta ad uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali, dal momento che il taglio del cordone ombelicale con mancata occlusione meccanica delle sue due arterie e della sua vena" che ha "determinato un profuso sanguinamento con anemizzazione repentina e decesso del neonato".
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Dalle intercettazioni è emerso che "nessuno, a partire dal fidanzato", ma anche amiche, amici e genitori, "sapeva nulla" della gravidanza. Sul web la ragazza ha inoltre fatto delle ricerche su "come nascondere la gravidanza", su "come indurre o accelerare il parto" ma anche sulla "decomposizione del corpo". Una ricostruzione che secondo l'accusa dimostra che Chiara "aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto". Ricerche che "non sono affatto neutre" ma "funzionali al disegno che Chiara ha maturato sin dalle prime battute della gravidanza o comunque da quanto ha iniziato a prendere coscienza della gravidanza stessa: la soppressione del proprio figlio, prima, in occasione, o dopo il parto". Il 7 agosto 2024 alle ore 7:03:40, "ovvero poco dopo il parto Chiara interroga nuovamente il web con una ricerca che non richiede né commenti né spiegazioni: 'dopo quanto puzza un cadavere'. Questa ricerca finisce per essere la cartina al tornasole di tutta la vicenda, nel senso che essa sembra dimostrare che l’obiettivo di Chiara, nel portare avanti la gravidanza, era solo quello di sopprimere il proprio figlio".
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Inoltre l’esame del Dna del secondo neonato, il primogenito di Chiara, ha confermato che il padre dei due neonati morti è lo stesso. Si tratta del fidanzato della studentessa, che ha sempre sostenuto, insieme alla sua famiglia, di essere all’oscuro di tutta la vicenda e si è chiuso nel silenzio più ermetico. "Allo stato non ci sono evidenze" di una incapacità di intendere e di volere di Petrolini. "Ovviamente è un profilo che ci riserviamo di verificare", ha detto ancora il procuratore D'Avino.