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Parma, “ha fatto tutto da sola”. La storia dei neonati morti è sempre più un mistero

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È indagata con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, la ragazza di 22 anni madre del primo neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Traversetolo (Parma), circa un mese fa. Nello stesso luogo, nei giorni scorsi, sono stati rinvenuti altri resti che apparterrebbero a un secondo neonato. La giovane, di famiglia benestante, è una studentessa universitaria di giurisprudenza e finora ha ammesso solo la maternità del primo bimbo ritrovato. Il padre del neonato, suo fidanzato da diversi anni, era all’oscuro della gravidanza e non è indagato. Dalla Procura c’è il più stretto riserbo, ma si indaga per capire se esiste un collegamento tra i due ritrovamenti. 

 

 

Il procuratore di Parma, Alfonso D’Avino, ha fatto sapere che la ragazza «ha partorito in solitudine nella casa familiare al di fuori di contesti ospedalieri o sanitari in generale e non è stata seguita da alcuna figura professionale (ginecologo, medico di famiglia). Nessuno, all’infuori della ragazza, era a conoscenza della gravidanza: né familiari, né padre del bambino, né amiche o amici». «Per quanto riguarda la notizia di un secondo rinvenimento - si legge in una nota della Procura - essa va ritenuta veritiera ma, sul punto, vanno svolti tutti gli accertamenti del caso, soprattutto di natura tecnica medico-legale, per delineare gli esatti contorni della vicenda stessa, anche di carattere temporale». La giovane ha ammesso di essere la madre del primo bambino ritrovato e i test genetici lo confermano. Il padre del bambino, suo fidanzato da anni, ha sostenuto di non aver mai saputo di nessuna gravidanza della ragazza, così come le amiche e gli amici della giovane. Quando è stato ritrovato il corpicino del primo bimbo, erano tutti in vacanza. I resti rinvenuti del secondo neonato, prevalentemente ossei, a quanto trapela, risalirebbero a molto tempo fa, perciò sarebbero antecedenti al primo ritrovamento.

 

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