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Quarto grado, "mondo di fantasie violente": serial killer? La verità di Picozzi su Sangare
Riparte Quarto grado e ripartono le analisi sui casi di cronaca che più attirano l'interesse degli italiani. Non si poteva non cominciare dalla storia di Sharon Verzeni, la barista 33enne uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola. L’ipotesi sembra assurda, ma potrebbe riaprire uno dei casi giudiziari più seguiti in Italia. Secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, Claudio Salvagni, l’avvocato difensore di Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio della giovane Yara Gambirasio, avrebbe chiesto alla Procura di verificare se Moussa Sangare, l’uomo reo-confesso del delitto di Sharon, possa avere un legame con il caso della tredicenne uccisa nel 2011. Di questo si è discusso in studio. Poi la conduttrice Alessandra Viero ha aperto l'ormai attesa parentesi di approfondimento con il criminologo Massimo Picozzi.
"A casa di Moussa Sangare si trova questo fantoccio di cartone e un cuscino con fattezze umane. Lui si divertiva a lanciare fendenti. Un po' per noia e forse una preparazione al delitto. Che profilo ha questo ragazzo?", ha chiesto per capire meglio la giornalista. "Ce lo racconta lui: è un killer alla ricerca del brivido. Ci sono alcuni personaggi in cui il movente è proprio la ricerca di una scarica di adrenalina. Secondo me aveva già un mondo di fantasie violente precedente", ha risposto Picozzi. Sulla possibilità che si tratti di un serial killer, lo psichiatra è stato chiaro: "La lucidità non significa sanità mentale. E' un uomo con un intento criminale. Io temo che, se non fosse stato fermato, avrebbe avuto una carriera da serial killer".