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Benno Neumair condannato all’ergastolo. La Cassazione conferma la pena

Benno Neumair dovrà scontare la pena dell’ergastolo. La Cassazione ha confermato la condanna al carcere a vita per l’imputato, ritenuto responsabile dell’omicidio della madre, Laura Perselli, e del padre, Peter Neumair, avvenuto nel tardo pomeriggio del 4 gennaio 2021 nell’abitazione di famiglia a Bolzano. Benno, 33 anni, attualmente si trova rinchiuso in una cella della casa circondariale di Montorio nel Veronese. La prima condanna all’ergastolo era giunta il 19 novembre del 2022, la seconda il 30 ottobre 2023, pronunciata dalla Corte d’assise d’appello di Bolzano. 

 

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Il caso si era aperto con la denuncia di scomparsa di Laura Perselli e Peter Neumair da parte della sorella di Benno, Madè, che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori. Dopo quattro giorni di ricerche, anche in ambiente montano con cani molecolari, l’8 gennaio nel fiume Adige il ritrovamento degli scarponi di Peter Neumair. Alcuni giorni dopo, il figlio Benno viene iscritto nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario e occultamento dei cadaveri dei genitori, anche perché sul ponte Ischia-Frizzi a sud di Bolzano era stata trovata una goccia di sangue ‘compatibile’ con quello di Peter Neumair. Il 29 gennaio, quindi, l’arresto di Benno, mentre nel frattempo proseguivano le ricerche nelle acque del corso d’acqua. Il 6 febbraio viene rinvenuto nel letto del fiume il corpo di Laura Perselli e qualche giorno dopo, l’11 febbraio, Benno dal carcere confessa l’omicidio dei genitori, ma la notizia sarà resa nota solo il mese successivo. A fine aprile, la salma del padre venne recuperata nelle acque dell’Adige a Ravina, nei pressi di Trento. 

 

 

Nella ricostruzione delle ore e giorni successivi alla scomparsa dei coniugi Neumair fatta dagli inquirenti, sono emersi diversi dettagli con Benno che ha cambiato più volte la versione dei fatti, coinvolgendo anche due sue amiche. Nel corso delle varie udienze, i suoi legali hanno cercato di far emergere «gravi disturbi di personalità» sostenendo «l’infermità» dell’imputato, e, quindi, chiesto l’assoluzione. La Corte d’assise d’appello ha, invece, evidenziato che Benno Neumair, quando uccise i genitori, era capace di intendere e volere, precisando che per il primo omicidio, ovvero quello del padre Peter, c’era «la piena capacità di intendere e di volere del figlio». In merito all’omicidio della madre, la Corte ha ritenuto «sussistente l’aggravante della premeditazione in ragione delle modalità di commissione che si sono sostanziate in un vero e proprio agguato». Oggi, la Cassazione, dopo un’udienza durata oltre tre ore, ha confermato in via definitiva l’ergastolo.