Dossieraggio
Dossieraggio, lo 007 e le spiate di Striano sull’alto prelato cacciato dal Papa
Quella falsa nuova pista sullo 007 indagato nell'inchiesta di Perugia. Silvio Adami, l'amico nei servizi segreti del finanziere Pasquale Striano, era già stato indagato fin dalle prime fasi dell'indagine, dal marzo scorso, insieme alle 17 persone coinvolte nel fascicolo della Procura di Perugia. La circostanza è agli atti da tempo, così come le contestazioni, messe nero su bianco nell'avviso a comparire di 66 pagine, inviato a Striano, che ha fatto scoppiare lo scandalo dei presunti dossieraggi, orditi, secondo gli inquirenti, dal finanziere in concorso con l'allora pm della Direzione nazionale Antimafia, Antonio Laudati, e con i giornalisti di Domani, Giovanni Tizian, Nello Trocchia e Stefano Vergine.
A pagina 56 dell'avviso a comparire firmato dal procuratore Raffaele Cantone e dalla pm Laura Reale il 15 marzo scorso, infatti, a Silvio Adami viene contestato di aver chiesto a Striano l'accesso abusivo alle banche dati per individuare la presenza di Segnalazioni per operazioni sospette nei confronti dell'alto prelato Ermes Giovanni Viale, già nella Segreteria di Stato vaticana, poi sbarcato in Propaganda Fide e, nel 2022, rispedito nella sua diocesi di appartenenza da Papa Francesco, il quale non aveva gradito la ferma opposizione di Viale alla strategia di accentramento dei poteri messa in atto dal Pontefice. Proprio in quei mesi in cui si era aperto lo scontro di Bergoglio con Viale, precisamente il 7 marzo 2022, lo 007 aveva chiesto a Striano di verificare se sul nominativo di Viale ci fossero delle Sos e il finanziere aveva effettuato l'intrusione illecita sul sistema analisti. Motivo per il quale, dall'avvio dell'inchiesta, il finanziere e lo 007 sono indagati in concorso tra loro per accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione del segreto.
I nuovi atti sono la risultanza delle indagini che hanno riguardato il sistema spioni e i rapporti con il Vaticano e i servizi segreti, dalle quali emerge un'amicizia tra Striano e Adami. Nella nuova ordinanza anche un messaggio del 17 marzo 2022 inviato dal finanziere allo 007: "Se vuoi ti posso mandare un file che nessuno ha, neanche in finanza, ove ci sono le 500 imprese italiane rette dai russi, ci sarebbe da fare un lavorone ma io non riesco". E la spia risponde: "Magari". L'Aise ha già fatto sapere che lo 007 indagato non ha incarichi operativi all'interno dell'Agenzia per la sicurezza esterna, né li ha avuti in passato. In realtà, la pista da seguire è quella che porta Oltretevere.