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Moussa Sangare, si indaga sui delitti irrisolti nella zona: "È un serial killer?"

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L'omicidio di Sharon Verzeni potrebbe non essere stato un fatto isolato. Gli inquirenti che indagano su Moussa Sangare, il 31enne reo confesso del delitto di Terno d'Isola, "riapriranno alcuni casi simili, rimasti irrisolti, nella bergamasca e nel milanese", scrive il settimanale Giallo.

 

Su cosa si basa l'ipotesi del serial killer? "Lassassino di Sharon, ha tenuto l’arma come 'souvenir', per ricordarsi dell’omicidio. Ha agito per il puro impulso di uccidere, senza un motivo. Ha scelto una vittima a caso. Teneva in casa una sagoma con un volto umano per esercitarsi con il coltello. A maggio aveva provato ad accoltellare la sorella Awa, sempre con lo stesso modus operandi: l’ha aggredita di spalle mentre ascoltava la musica. Proprio come ha fatto con Sharon", spiega il settimanale secondo cui il profilo di Moussa Sangare "è quello tipico del serial killer". Insomma, potrebbe aver già ucciso. Per questo, rivela la rivista, gli inquirenti indagheranno su delitti irrisolti avvenuti non solo a Bergamo e dintorni, ma anche nella zona di Milano.

 

Non solo. "I familiari di Gianna del Gaudio e di Daniela Roveri, due donne accoltellate a morte entrambe nel 2016, prese alle spalle dall'aggressore, aspettano che il Dna di Mousse venga confrontato con quello ignoto trovato sulle due scene del crimine", spiega Giallo secondo cui altri casi sono ora al vaglio degli inquirenti.

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