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Strage in famiglia, le parole del 17enne alla pm: "So che non si torna indietro"

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"So che non si torna indietro". Sono le parole che il 17enne di Paderno Dugnano, accusato di aver ucciso a coltellate padre, madre e fratellino, ha detto alla pm facente funzione del Tribunale dei minori di Milano, Sabrina Ditaranto. Il magistrato durante una conferenza stampa a Milano, ha detto che durante l’interrogatorio "il ragazzo iniziava a rendersi conto della realtà e della gravità di quanto commesso. Ha capito che ciò che ha fatto è irreversibile e che non può tornare indietro". Al giovane sono contestate le aggravanti della premeditazione, del rapporto di parentela, della minore età di una delle persone offese e dell’aver agito nottetempo, approfittando del sonno delle vittime. La pm ha escluso l’aggravante dei futili motivi, nonostante non sia ancora chiaro il movente che ha spinto il giovane al gesto estremo. Questo aspetto sarà indagato nei colloqui con gli educatori, che forniranno un primo quadro al giudice che dovrà occuparsi della convalida. Poi la procura avanzerà richiesta di convalida nelle prossime ore, il giudice fisserà l’udienza di convalida e infine si procederà con la misura cautelare.

 

Un delitto atroce, che ha scosso il Paese per la giovane età del ragazzo fermato. "La sera prima era stato festeggiato il compleanno del papà, e secondo la mia esperienza questo potrebbe essere stato un momento che ha acuito ciò che covava. Perché i festeggiamenti possono accrescere il malessere", ha detto Ditaranto. Alla festa del padre "non è risultato nessun comportamento allarmante, in quanto è un ragazzo che è sempre stato riservato e un suo atteggiamento pensieroso poteva passare inosservato".

"Stiamo investigando sulla musica che ascoltava, i videogiochi ed eventuali stimoli che potessero accendere un pensiero in qualche modo aggressivo, ma per ora non abbiamo solide certezze", ha dichiarato il magistrato. "Sappiamo che ascoltava musiche molto tristi. Ce l’ha detto lui" ha aggiunto. Secondo quanto trapela, sembra che il 17enne ascoltasse di frequente la canzone dei Beatles The Long and Winding Road", famoso brano di Paul McCartney il cui tema principale è la solitudine.

 

Il ragazzo ha parlato per quasi un’ora e mezza tra qualche lacrima e tanta lucidità.  Con un "grosso coltello da cucina" avrebbe colpito prima il fratello che dormiva nella sua stessa stanza. Il 12enne "si sveglia" e le urla richiamano i genitori quindi, secondo la sua confessione, "colpisce la madre e solo quando lei si accascia inizia a colpire il padre che stava cercando di soccorrere la famiglia". Gli inquirenti parlano di "tante coltellate, anche al collo" per ciascuna delle vittime, ma sarà l’autopsia a fornire dettagli più precisi. Poi ha chiamato il 118 e all’arrivo dei carabinieri della stazione di Paderno Dugnano lui, all’apparenza "sereno e lucido", era seduto sul muretto di ingresso, con i vestiti ancora sporchi di sangue. Il post omicidio è "improvvisato": racconta di aver ucciso il padre che aveva accoltellato a morte il resto della famiglia, ma quando la versione scricchiola inizia subito la confessione di un ragazzo descritto come un bravo studente, appassionato di pallavolo: "In ambito familiare nulla era emerso fino a ieri". 

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