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Cappuccino, schizzano i prezzi. La denuncia di Assoutenti: record di +28%

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Non solo caro-caffè. Ad aumentare sensibilmente in Italia sono anche i listini del cappuccino, bevanda che da sempre caratterizza la colazione degli italiani al bar, richiestissima anche dai turisti stranieri che visitano il nostro Paese. La denuncia arriva oggi da una indagine di Assoutenti che ha elaborato i dati pubblicati sull’apposito osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali del cappuccino servito al bar nelle principali città italiane con quelli in vigore nel 2021.

Il primo dato che emerge dall’indagine vede Bolzano piazzarsi in testa alla classifica delle grandi città dove il cappuccino costa di più, con un prezzo medio pari a 2,17 euro e un prezzo massimo che può arrivare a 2,50 euro - analizza Assoutenti. Al secondo posto si piazza Palermo con una media di 1,87 euro, al terzo Trieste con 1,80 euro. Sul versante opposto della classifica, la città più conveniente sul fronte dei listini del cappuccino è Catanzaro, con una media di 1,28 euro e un prezzo massimo di 1,50 euro, seguita da Roma (1,32 euro) e Firenze (1,41 euro). Se si analizza l’andamento dei prezzi nei bar, si scopre tuttavia che l’incremento più pesante rispetto a tre anni fa lo fa registrare Pescara, dove il prezzo del cappuccino passa da 1,28 euro di luglio 2021 agli attuali 1,64 euro, con un rincaro del 28,1%. Segue Napoli con un aumento del 27,5% e Bolzano col 24%.

Considerando le principali città italiane monitorate da Assoutenti, il prezzo medio del cappuccino al bar si attesta oggi a 1,59 euro, contro una media di 1,39 euro del 2021: questo significa che in tre anni il cappuccino ha subito nel nostro Paese un rincaro medio del 14,1%. «Gli incrementi dei listini del caffè nei pubblici esercizi e i rialzi delle quotazioni di Robusta e Arabica registrati nell’ultimo periodo hanno avuto effetti diretti anche sul tradizionale cappuccino, determinando un sensibile aumento dei prezzi praticati ai consumatori - afferma il presidente Gabriele Melluso -. Rincari che, di questo passo e si considera anche l’andamento del caffè, potrebbero modificare le abitudini degli italiani, considerato che ad oggi 5,5 milioni di italiani fanno ogni giorno colazione in uno dei tanti bar dislocati sul nostro territorio».

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