Giornalisti indagati, la vittima si oppone all'archiviazione: "Non rispettato il codice rosso"
Bufera per l'indagine che riguarda due noti giornalisti, Nello Trocchia del quotidiano Domani, e Sara Giudice, di Piazzapulita su La7. I due, secondo quanto riportato da la Verità giovedì 29 agosto, sono al centro di un’inchiesta per stupro di gruppo che sarebbe avvenuto a Roma. Risultano indagati di violenza sessuale in concorso con l’aggravante dell’uso di sostanze alcoliche o droga nei confronti della vittima, anche lei giornalista. La pm titolare del fascicolo ha chiesto l'archiviazione, con la difesa della presunta vittima che ha presentato istanza di opposizione. La decisione verrà presa in un'udienza in programma a dicembre.
Una vicenda delicata (in questo articolo un racconto dei fatti), con i legali degli indagati che contestano la ricostruzione della Verità, mentre emerge che nell’istanza di opposizione all’archiviazione depositata dal legale della donna, che ha denunciato Giudice e Trocchia, c’è la richiesta di sentire la parte offesa. Un punto che è al centro dell’atto firmato dal legale della donna, anche lei giornalista, assistita dall’avvocato Alessandro Gentiloni Silveri. Nell’atto in particolare - riporta Adnkronos - si lamenta proprio il fatto che alla luce della normativa sul ’codice rosso', la presunta vittima sarebbe dovuta essere sentita entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato mentre non è stata ascoltata durante tutta la fase delle indagini preliminari, a eccezione di alcuni particolari forniti per la consulenza tecnica. Al contrario invece, dei due giornalisti indagati, che hanno reso entrambi interrogatorio sui fatti.
Sulla vicenda la procura di Roma, al termine delle indagini, ha chiesto l’archiviazione. Nell’opposizione all’archiviazione, la cui udienza è fissata per il 10 dicembre prossimo, il legale della giornalista chiede al giudice di ordinare al pm di formulare l’imputazione nei confronti di Trocchia e Giudice. In subordine, nell’atto si chiede di nominare nuovi consulenti tecnici per compiere le analisi sul campione di urine prelevato alla denunciante e di sentire la persona offesa e alcuni testimoni che erano presenti alla serata in un pub a Trastevere. La parola ora passerà al gup di Roma che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione formulata dalla procura.