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Sharon Verzeni, al setaccio tombini e torrente per trovare l'arma. In campo metal detector

Oltre 120 tombini scoperchiati, giardini, parchi e perfino una parte del letto in secca del torrente Buliga battuti palmo a palmo, ma ancora nulla di particolarmente rilevante sarebbe emerso dalle prima giornata di ricerche andata in scena a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo, con l’obiettivo di trovare l’arma del delitto o altri reperti utili a risolvere il giallo dell’omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto ormai quasi un mese fa, ma ancora senza un sospettato ufficiale né un movente. “Stanchi, ma motivati” le uniche parole rivolte a fine giornata ai cronisti da Paolo ‘Gibba’ Campanardi, esperto cercatore di ordigni bellici che con il suo gruppo di volontari del Mu.Re. - il Museo Recuperanti 1915-1918 di Toscolano Maderno - ha supportato i carabinieri nelle attività di ricerca. ‘Armata’ di metal detector, calamite e rastrelli, la squadra del Mu.Re. è partita alle 7 del mattino con l’ispezione dei tombini, dei giardini e delle siepi delle abitazioni di un lato di via Castegnate - dove Verzeni è stata accoltellata la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi - e delle sue traverse, passando anche da un parco pubblico e dal cortile di una scuola fino ad arrivare in piazza VII Martiri.

 

 

 

Le ricerche sono proseguite in Via Mercato e via Don Rota fino alle sponde del torrente Buniga, distante poche centinaia di metri dal luogo del delitto. Questa zona, che non è coperta da telecamere, potrebbe essere stata usato come via di fuga dall’assassino, che nella folta vegetazione potrebbe anche aver gettato il coltello usato per assassinare la donna. Le varie fasi del sopralluogo sono state seguite con curiosità, ma anche preoccupazione dai residenti del paese in cui Sharon viveva con il compagno Sergio Ruocco. “Terno d'Isola è un paese tranquillo, cittadini violenti qui non ce ne sono, è un paese vivo e in questo momento subisce una situazione che non gli appartiene", ha detto il sindaco Gianluca Sala giunto nel pomeriggio sul posto. "Questa mattina sono iniziate le ricerche, come da programma, è stato un lavoro intenso: hanno aperto diversi tombini e su tutto quello che hanno trovato c'è massimo riserbo. Questo parco potrebbe essere un punto di fuga dell'eventuale assassino. Non so se hanno trovato qualcosa ma non posso aggiungere nulla, anche dovessi saperlo”, ha aggiunto il primo cittadino, che con un’apposita ordinanza ha chiuso al traffico veicolare le vie interessate dalle indagini. Le ricerche nel paese della vittima ripartiranno domani mattina presto, per completare l’altro lato di via Castegnate.

 

 

 

Sul fronte delle indagini, condotte dei carabinieri del Comando provinciale di Bergamo e coordinate dal pm Emanuele Marchisio, è stato denunciato per favoreggiamento personale il ‘sosia di Jhonny Depp’, Fabio Delmiglio. Il 24 agosto il 50enne attore di Brembate di Sopra era stato sentito dai militari del Nucleo Investigativo di Bergamo, ai quali aveva riferito di essere stato avvicinato da Sharon Verzeni alla fine di luglio mentre si trovava all’interno del bar Vanilla di Brembate - dove la 33enne lavorava come cameriera - e di aver avviato con lei uno scambio di messaggi per ragioni di lavoro tramite un social network. Incalzato dagli investigatori, Delmiglio ha ammesso la falsità delle proprie dichiarazioni, confessando di essersi inventato tutto nella speranza di un possibile ritorno di visibilità.