Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Emanuela Orlandi, quel dettaglio rivelato dall'Amerikano: "Come lo sapeva?", l'ultimo mistero

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Ancora un mistero sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e nuovi inquietanti interrogativi. L'ultima novità emersa a oltre 40 anni dalla sparizione della giovane cittadina vaticana - oggi avrebbe 56 anni - riguarda un dettaglio fornito dal fantomatico Amerikano, l'uomo due settimane dopo la scomparsa, per la prima volta telefonò a casa Orlandi promettendo il rilascio di Emanuela in cambio della liberazione di Ali Agca, l'attentatore di Giovanni Paolo II. A rivelarla è il settimanale Giallo. "Il 7 luglio 1983 un uomo, che sarà poi soprannominato l’Amerikano, telefonò a casa Orlandi e disse di essere il rapitore di Emanuela. Come prova, fornì un indizio molto intimo sulla ragazzina che conoscevano solo poche, pochissime persone", scrive la rivista.

Il telefonista dall'accento straniero "disse infatti, testualmente: ’A tua ragazza piace un ragazzo di nome Alberto che ora fa il militare'. Era un indizio vero", riporta la rivista ricordando che "Emanuela aveva una cotta per il suo compagno di musica, Alberto, 19 anni, e lui ricambiava. E quando Emanuela scomparve, il 22 giugno 1983, lui stava effettivamente facendo il militare a Orvieto, da appena un mese".

 

Chi lo sapeva? "La mamma di Emanuela confermò di aver saputo di questa simpatia. Emanuela qualche parola su di lui l’aveva detta, ma era una ragazzina piuttosto riservata. I carabinieri interrogarono Alberto il 20 luglio, e lui fornì un ulteriore, fondamentale elemento che Giallo, Cairo Editore, pubblica in esclusiva (con i verbali dell’epoca): vero, era a Orvieto a militare. Ma la sera del 22 giugno era a Roma in licenza!", rivela la rivista. Il ragazzo "era partito da Orvieto alle 17.30. Poi era stato a Ostia dai genitori. Alle 22.30 era stato ricoverato all’ospedale militare Celio, e ci era rimasto due notti". Oggi Alberto, raggiunto da Giallo, spiega: "Dovevo togliere delle verruche da una mano. Comunque io e l’Emanuela non eravamo fidanzati".

 

"Forse l’Amerikano sapeva anche di questo passaggio a Roma proprio la sera della scomparsa di Emanuela e ha provato a incastrarlo, gettando ombre e sospetti su di lui? Ma la domanda più inquietante è: chi era l’Amerikano e come aveva saputo di Alberto ’che fa il militare'?", si chiede la rivista che solleva nuovi interrogativi su uno dei grandi misteri italiani su cui, decenni dopo i fatti, sono state aperte tre nuove indagini: da parte della Procura di Roma, del promotore di giustizia vaticano e della commissione parlamentare d'inchiesta. 

 

 

Dai blog