Bayesian, il nodo del portellone laterale. L'architetto: "Con la bufera va chiuso"
Un veliero, considerato inaffondabile, è colato a picco e ora, a distanza di una settimana, si cerca di mettere insieme i pezzi per capire quali possano essere stati i passi falsi. Si indaga, insomma, sulla possibilità che alla base della tragedia del Bayesian, il super-yacht battente bandiera inglese naufragato al largo di Palermo, ci sia una catena di errori. C'è, tra gli altri, un nodo importante da sciogliere e riguarda il portellone laterale del mezzo. Non è chiaro ancora se, al momento del downburst (il fenomeno meteorologico che ha spazzato via l'imbarcazione), fosse aperto o no. "Il portellone di poppa è chiuso, non permette alcun accesso verso l’interno. Il portellone laterale, invece, dà accesso a un gavone enorme dove ci sono lo Scuba, le bombole per le immersioni, il windsurf. Tutto quello che viene utilizzato per andare in mare viene tenuto lì perché questo portellone è a 60 centimetri dall’acqua: è più facile immergersi ma, se l’imbarcazione si inclina, fa entrare subito l’acqua all’interno", spiega Franco Romani, l'architetto nautico che ha progettato la barca a vela.
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Ma per quale motivo il portellone laterale sarebbe stato aperto? "I passeggeri potrebbero essere andati a fare il bagno e averlo lasciato cosi quando sono andati a cena. È solo un’ipotesi e se ne potrebbero fare mille altre perché quando il tempo è buono è utile e bello avere il portellone laterale aperto ma, se si sa che arriva una bufera, bisogna chiudere tutto", ha spiegato in un'intervista concessa a La Stampa. Il Bayesian, ha continuato l'architetto, "fa parte della serie 56 metri. Sono state barche fortunate: ne abbiamo realizzate 10, di cui 9 a due alberi. Un armatore ci ha chiesto, invece, qualcosa di diverso: a quel punto abbiamo mantenuto il progetto di base e realizzato uno sloop a un solo albero, con un grande pozzetto a prora, un ambiente che e un vero spettacolo dove si svolge in prevalenza la vita di chi è in barca. Era il più della barca". Il veliero, ha ribadito Romani, "è nato per andare a vela con qualsiasi tempo". Cosa lo garantisce? "La stabilità di un’imbarcazione è regolamentata dagli enti di classifica, non si può agire come si crede", ha concluso.