Bayesian colpito da un "downburst": cos'è il fenomeno che ha affondato lo yacht
Gli investigatori sono al lavoro per mettere insieme i pezzi e capire che cosa è successo veramente all'alba di lunedì 19 agosto, quando il super-veliero battente bandiera inglese Bayesian è colato a picco al largo di Palermo. L’inchiesta, al momento, è a carico di ignoti per naufragio e omicidio colposo plurimo, ma il procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, non nasconde la possibilità di "sviluppi imprevedibili". La conferenza stampa convocata in Procura a distanza di sei giorni dal naufragio del veliero, costato la vita a sette persone (tra cui il miliardario britannico Mike Lynch e la figlia Hannah), serve prima di tutto per rompere il muro di incomunicabilità tra inquirenti e stampa. A seguire arrivano le prime certezze su quanto accaduto nella rada di Porticello, che spazzano via giorni di indiscrezioni non confermate. "Il veliero è stato investito da un downburst", spiega il sostituto Raffaele Cammarano che con Cartosio indaga sul disastro.
Naufragio Bayesian, Procura indaga per omicidio e naufragio colposo
Si tratta di un fenomeno meteorologico con forti raffiche di vento che vengono fuori da un temporale. In altre parole, il downburst "consiste in fortissime raffiche di vento discendenti, ossia dall'alto verso il basso e in particolare prende vita quando sull'area è presente un forte temporale o imponenti nubi (cumulonembi) dai quali si origina", si legge su Il Giornale. "Queste correnti discendenti hanno anche due caratteristiche: oltre alla violenza (le raffiche possono toccare anche i 180 Km/h) riescono a diffondersi in tutte le direzioni appena c'è l'impatto con il suolo (in questo caso la superficie marina). Questo fenomeno è imprevedibile ed è spesso temuto dai piloti di aerei in fase di atterraggio", si spiega.
Bayesian, verso i primi indagati. Il nodo del mancato salvataggio dei passeggeri
La sera precedente alla tragedia, "non c’era allerta burrasca", ha assicurato il Comandante della Capitaneria di Porto di Palermo Raffaele Macauda. Luce anche sulla localizzazione dei sei corpi recuperati all’interno del veliero dagli speleo-sub: "Si sono rifugiati nelle cabine del lato sinistro, dove si erano formate le ultime bolle d’aria - dice Bentivoglio Fiandra ricostruendo, di fatto, gli ultimi secondi di vita delle vittime -. I primi cinque corpi sono stati trovati infatti nella prima cabina del lato sinistro, il sesto nella terza dello stesso lato". Nessun iscritto sul registro degli indagati, per ora, ma le cose potrebbero cambiare "anche prima" del recupero del relitto, condizione che comunque il procuratore di Termini Imerese ha definito "fondamentale" per uno sviluppo serio delle indagini.