Naufragio, Sottocorona avverte e tuona: "Il Mediterraneo una tanica di benzina"
La notizia del naufragio di un superyacht inglese al largo di Palermo ha polarizzato il dibattito. Nella tarda serata di ieri, è terminata con esito negativo la prima ispezione dei sommozzatori speleo dei vigili del fuoco all’interno del relitto della barca a vela Bayesian, affondata all’alba con 22 persone a bordo (10 membri d’equipaggio e 12 passeggeri) nei pressi di Porticello. L’accesso è stato limitato al ponte di comando, per la difficoltà rappresentata dalla presenza di suppellettili che ostacolano il passaggio dei sommozzatori. Le ricerche riprenderanno questa mattina. Il corpo del cuoco di bordo e stato recuperato ieri, ma mancano all’appello ancora sei persone, quattro inglesi e due americani. Intanto si indaga sulle possibili cause della tragedia e sui fattori che, probabilmente, contribuiscono a rendere i mari sempre meno sicuri. In una lunga intervista concessa a Repubblica, il noto meteorologo Paolo Sottocorona ha espresso la sua opinione al riguardo.
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"Ogni goccia d’acqua contiene una quantità di energia, sotto forma di calore, in sé molto piccola. Messe insieme però hanno la forza di una valanga. Il Bayesian si è trovato per sua sfortuna sotto alla valanga": è il primo commento secco di Sottocorona, che da tempo insiste sull'emergenza del clima e delle acque. Le trombe d'aria ci sono sempre state, certo, ma "più il mare è caldo e più sono forti", ha chiarito subito. Qualcosa, rispetto al passato, è cambiato in maniera evidente. "I fenomeni atmosferici vanno spesso fuori scala. I modelli che elaborano le previsioni del tempo tengono correttamente conto della temperatura del mare. Infatti la settimana scorsa avevano avvertito che ci sarebbe stato un temporale molto forte alle Baleari", ha scandito l'esperto. Il consiglio per chi avvistasse una tromba d'aria durante la navigazione, stando alle parole del meteorologo, è di allontanarsi in fretta. Anche se, ha spiegato, non è sempre possibile. "Il mare caldo sembra piacevole, ma il calore dal punto di vista fisico è energia. Il Mediterraneo in questo momento è una tanica di benzina. Se ci metti un fiammifero, cioè una corrente di aria fredda come quelle di questi giorni, lui esplode", ha aggiunto.