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Mucillagine nell'Adriatico, l'esperto avverte: cos'è e qual è il vero rischio

La mucillagine è tornata su lunghi tratti di costa dell'Adriatico. Il materiale gelatinoso prodotto dalle alghe invade il mare vicino alla spiaggia, proprio nel massimo afflusso degli italiani nei luoghi di vacanza della riviera, ma ci sono rischi per la salute dell'uomo. L'impatto del fenomeno naturale, tuttavia, è notevole sugli ecosistemi. A lanciare l'avvertimento, in un'intervista a LaPresse, è Roberto Danovaro, biologo marino del Comitato scientifico del Wwf Italia. La mucillagine marina, la sostanza gelatinosa prodotta da alghe e altri microrganismi marini che si accumula sulla superficie del mare in presenza di condizioni particolari come le alte temperature e la scarsa movimentazione delle acque, continua così "fiorire" nell'Adriatico. Aumenta la "preoccupazione" per il "rischio" cui sono sottoposti gli ecosistemi marini, in particolare i fondali: "Nel 2024 è toccato all'Italia dopo che da diversi anni la mucillagine non mostrava il suo aspetto peggiore - spiega il biologo - Le mucillagini sono dovute all'aggregazione di piccoli fiocchi di essudati, una specie di muco di micro-alghe che generalmente si forma in primavera e che poi tende a consolidarsi e aggregarsi durante i mesi estivi. Noi le abbiamo viste comparire in Adriatico all'inizio di giugno e alla metà di giugno oramai erano evidenti; speravamo che il loro decorso fosse come quello che si è verificato in altri anni, quindi abbastanza rapido, ma non è stato così", osserva Danovaro.

"Sebbene da luglio ci fossero segni evidenti di una progressiva degradazione - continua il biologo marino del Wwf - in realtà in modo anomalo la produzione primaria, ovvero la fioritura di queste micro-alghe - ha continuato ad aumentare anche nel periodo tipicamente estivo, quindi tra luglio ed agosto. Adesso le mucillagini sono in una fase strana, addirittura formano quella che in inglese chiamano 'foam' e cioè una sorta di schiuma in alcune porzioni del mare; mentre la presenza a riva è dovuta soprattutto ai venti". La preoccupazione maggiore, spiega Danovaro, "è naturalmente per gli ecosistemi; e non sarà indifferente anche per gli effetti sul turismo. Siamo preoccupati per gli ecosistemi perché una quantità cosi elevata di aggregati mucillaginosi comporterà quasi certamente la mortalità massiva di alcune componenti, soprattutto quelle legate ai fondali". E conclude: "Questo problema si unisce all'ondata di calore anomalo che abbiamo subito nel 2024, e che ormai ci accompagna in modo continuativo tutte le estati. L'effetto sinergico e combinato di mucillagine e caldo anomalo potrebbe avere effetti ancora più significativi sugli ecosistemi rispetto agli anni passati".

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