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Venezuela, delirio pro Maduro a Roma: "Fuori i fascisti", spuntano i manifesti

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Mentre il mondo contesta le elezioni in Venezuela e si contano i morti della repressione delle proteste, in Italia la sinistra antagonista celebra la "rivoluzione bolvariana" di Nicolas Maduro. Tanto che a Roma, in vari quartieri, sono spuntati anche i manifesti: "Con il popolo chavista! Maduro presidente. Fuori fascisti e imperialisti dal Venezuela!", si legge nei cartelli firmati dalle associazioni Osa, Cambiare Rotta, Rete dei Comunisti. Intanto nel Paese sudamericano la leader dell’opposizione Maria Corina Machado ha lanciato un appello diretto a "mobilitarsi", proclamando come legittimo vincitore delle presidenziali il suo candidato, Edmundo Gonzalez Urrutia. "Abbiamo proposto al regime di accettare democraticamente la sua sconfitta, ma esso ha scelto la via della repressione. Ora tocca a tutti noi affermare la verità che tutti conosciamo. Mobilitiamoci. Ci riusciremo", ha scritto su X la popolare oppositrice.

 

In risposta alle richieste di pubblicazione di tutti i risultati elettorali sia in patria che dalla comunità internazionale, il presidente chavista Nicolas Maduro ha detto di essere "pronto a presentare il 100% dei documenti". Ma finora non si è visto nulla. Nelle scorse ora ha presentato un ricorso alla Corte Suprema di Giustizia contro quello che ha definito un "attacco al processo elettorale" e ha espresso sdegno nei confronti di Machado e Gonzalez Urrutia, sottolineando che "dovrebbero essere dietro le sbarre". Finora, nelle proteste post-elettorali almeno 16 persone sono state uccise, oltre un migliaio sono state arrestate, alcune delle quali potrebbero essere accusate di terrorismo. Vengono denunciate anche 11 "sparizioni forzate", tra cui quella di Freddy Superlano, coordinatore politico nazionale di Voluntad Popular, figura di spicco del dissenso a Maduro, di cui non si hanno più notizie da 48 ore, da quando è stato portato via da uomini vestiti di nero.

 

Si teme anche per la sorte di sei oppositori che si sono rifugiati nell’Ambasciata dell’Argentina a Caracas, circondata per ore dalle forze di polizia, facendo scattare l’allarme dell’intero corpo diplomatico presente nella capitale del Venezuela. Il presidente Javier Milei ha annunciato che sarà il Brasile a proteggere la sede diplomatica e il suo personale. E in Italia c'è chi inneggia  a Maduro. 

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