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Crash informatico: è solo l'inizio? Tempesta solare e "Medioevo tecnologico"

Il più grave crash informatico della storia: così è stato definito il caos globale causato dall’aggiornamento buggato dell’antivirus di CrowdStrike nei computer con Microsoft Windows. Pc colpiti e fermi, voli e viaggi in treno cancellati, conseguenze tecniche e allarmanti in ogni settore. Un venerdì 19 luglio da incubo e che potrebbe essere stato solamente l'antipasto di una tempesta solare estrema. Ma facciamo un passo indietro. Che cosa è successo? A causa di un aggiornamento difettoso della suite di cyber sicurezza “Falcon Sensor” (un potente antivirus) della società statunitense CrowdStrike, un numero enorme di dispositivi e server con sistema operativo Microsoft Windows è andato in tilt. Nonostante il problema sia stato risolto in tempi brevi, non mancano strascichi. Un errore umano ha messo ko un pianeta iperconnesso e dipendente dalla tecnologia. 

 

 

Pare che l'episodio dello scorso venerdì potrebbe essere solo un piccolo assaggio di eventi ben più catastrofici. In attesa di Epochalypse (o Y2038), un bug informatico che nel 2038 colpirà i sistemi a 32 bit innescando errori di calcolo con effetti potenzialmente devastanti, c'è un fenomeno che potrebbe metterci in seria difficoltà: una tempesta geomagnetica estrema di classe G5. Qualcosa di simile è già accaduto tra l'1 e il 2 settembre del 1859. Si parlò di “Evento di Carrington”. Un'espulsione di massa coronale dalla stella inviò verso il nostro pianeta un flusso energetico di particelle cariche elettricamente che indussero correnti parassite attraverso cavi e telegrafi, che presero fuoco e causarono scosse. Ora, c'è chi parla della possibilità di finire in un "Medioevo tecnologico". 

 

 

A discuterne è stato David Wallace, docente di Ingegneria Elettrica presso l'Università Statale del Mississippi, che in un articolo pubblicato su The Conversation ha espresso tutta la sua preoccupazione al riguardo. "Le tempeste geomagnetiche generano correnti indotte che fluiscono attraverso la rete elettrica. Le correnti indotte geomagneticamente, che possono superare i 100 ampere, confluiscono nei componenti elettrici collegati alla rete, come trasformatori, relè e sensori. Cento ampere equivalgono al servizio elettrico fornito a molte famiglie. Correnti di queste dimensioni possono causare danni interni ai componenti, portando a interruzioni di corrente su larga scala”, ha spiegato. Reti elettriche e satelliti potrebbero collassare.