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Vacanze "più brevi e frequenti": come cambiano e quanti scelgono l'Italia

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Piu breve, piu intensa, piu frequente. È la nuova tipologia di vacanza che gli italiani mostrano di prediligere per questa estate 2024. Sono 36 milioni coloro che prevedono di mettersi in viaggio tra giugno e settembre, il 90 per cento dei quali ha già manifestato la propria preferenza per una destinazione squisitamente italiana. Poco più del 10% opta invece per destinazioni estere, principalmente in località di mare più vicine allo Stivale. Un terzo dei vacanzieri, tuttavia, ha già programmato di fare più di un periodo di vacanza oltre quello principale nei quattro mesi clou della stagione estiva: 3,6 milioni replicheranno almeno una volta, 3,1 milioni si muoveranno per ben due volte e 1,7 milioni arriverà a fare tre periodi di vacanza. Uno scenario che, complessivamente, produrrà un giro di affari di 40,6 miliardi di euro.

 

 

 

Ciò si evince dai risultati della ricerca elaborata per conto della Federalberghi dalla societa Tecne. «È sempre interessante accorgersi, grazie ai numeri, dei cambiamenti in atto» ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabo Bocca, commentando a caldo i dati dell’indagine.«A fronte di un anno difficile, in cui eventi atmosferici calamitosi come alluvioni e siccità hanno messo in ginocchio regioni intere, malgrado il dissesto che i conflitti internazionali in atto potrebbero creare ai flussi turistici, a dispetto di tutto ciò notiamo che il comparto mostra una certa tenuta».

 

 

 

«Nove italiani su dieci vogliono restare nel Belpaese - ha proseguito Bocca - E per noi constatarlo e un bene. Ma si conferma anche la nuova tendenza, già in atto da tempo, a suddividere in più segmenti le ferie estive. Questo raccorciare i tempi consente paradossalmente di replicare la partenza spalmandola in periodi diversi, avendo cosi l’opportunità di visitare nuove località».«Resta il nodo - ha poi concluso il presidente di Federalberghi - di quel 54% di concittadini che non hanno potuto programmare una vacanza per via della mancanza di liquidità.» «Il quadro che abbiamo davanti oggi - ha concluso Bocca - e di un buon andamento sui mercati internazionali, mentre rileviamo un certo calo sui mercati nazionali ed europei». 

 

 

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