imputato a processo

Ciro Grillo, parla uno degli amici imputati: “Ecco la prova di un rapporto consensuale”

Gabriele Imperiale

Emergono nuovi dettagli sul presunto stupro avvenuto 5 anni fa ai danni di due ragazze nella villetta del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Della violenza di gruppo sono stati accusati il figlio del comico e politico genovese, Ciro, e altri 3 giovani. Uno di loro, Francesco Corsiglia, è stato il primo a rendere dichiarazioni spontanee ai giudici e raccontare la sua versione dei fatti su quella drammatica notte. Come ricostruito sulle pagine de La Repubblica, il giovane nella sua lunga deposizione datata 14 giugno 2024 – oltre 75 pagine di verbale – avrebbe ricostruito i vari passaggi della vicenda, in  particolare quelli che descriverebbero la dinamica dell’incontro tra i giovani e le ragazze. 

 

 

“Quando eravamo in taxi seduti uno di fronte all’altro, sulla strada del ritorno dalla discoteca Billionaire alla casa del Pavero, Silvia (nome di fantasia, ndr) mi ha appoggiato il piede tra le gambe… sui genitali” ha dichiarato Corsiglia ai giudici, adducendo la circostanza come la prova di un rapporto consensuale. Assistito dagli avvocati Gennaro Velle ed Antonella Cucureddu, è l’unico dei quattro imputati finora ad aver accettato di farsi interrogare dai magistrati. Durante la sua deposizione, Corsiglia ha avuto qualche cedimento soprattutto nel racconto delle tempistiche di quella notte e nel descrivere la villa dei Grillo. Nonostante qualche tentennamento, si è dimostrato però molto determinato nel raccontare il rapporto sessuale avuto con Silvia e lo ha più volte definito consenziente: dopo il viaggio in taxi, il flirt tra i due nella cucina della casa e la reazione stizzita di Ciro che con la ragazza si era precedentemente appartato in un privée. Nonostante questo, i due decidono di allontanarsi dal gruppo e di dirigersi in una delle camere. Qui la prima parte del rapporto, interrotto più volte dagli altri amici che sbirciano la coppia da dietro una tenda, poi il resto in bagno e sotto la doccia: “Tutto con il consenso di lei” – ha assicurato Corsiglia. 

 

 

Un racconto quello di Corsiglia, che oggi vive all’estero, molto diverso da quello fornito da Silvia. La studentessa ha infatti descritto una violenza in piena regola: dopo essere stata portata nella camera, è stata presa per i capelli e costretta a un primo rapporto orale quando i due erano a letto. Dopo sarebbe stata strattonata sotto la doccia e con la testa sbattuta contro la parete del bagno. E poi quando Corsiglia va a dormire e Roberta (nome di fantasia dell’altra ragazza coinvolta ndr) si addormenta sul divano, gli altri tre ragazzi – compresso Ciro Grillo – l’avrebbero violentata di nuovo e filmato tutto con i loro smartphone. L’evento avrebbe spinto la giovane a confidare tutto alla madre che 9 giorni dopo la porta alla Clinica Mangiagalli di Milano e poi ai carabinieri di Piazza Duomo per la denuncia. Versioni opposte quelle delle ragazze e Corsiglia. Racconti che dovranno essere passati al vaglio dai magistrati durante il processo. A peggiorare la posizione dei quattro giovani, la seconda presunta violenza ai danni della seconda giovane, che sarebbe stata fotografata in pieno sonno da due degli imputati.