obiettivi americani

Attentato a Trump, in Italia massimo livello di sicurezza su obiettivi americani

L’eco degli spari che in Pennsylvania hanno ferito l’ex Presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano Donald Trump attraversa l’oceano e arriva dritto in Italia, riproponendo con forza il tema della sicurezza. Già dal 7 ottobre scorso, in coincidenza con l’avvio degli attacchi di Hamas contro Israele, il ministero dell’Interno aveva portato al massimo il livello d’attenzione sugli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale. Alla luce dell’attacco al "tycoon", il dispositivo di sicurezza prevede oltre alla tutela di ambasciate e luoghi diplomatici americani, anche quella di accademie e università statunitensi. Le misure sono state predisposte in vista delle prossime elezioni americane, in programma il 4 novembre, che vedono contrapposti al momento il presidente uscente, Joe Biden, e appunto Donald Trump che già dal 2017 al 2021 è stato inquilino della Casa Bianca.

 

 

 

Dalle prime indagini, non sembra che l’attentatore di Trump, Thomas Matthew Crooks, ucciso subito dopo l’agguato, fosse legato ad alcuna cellula terroristica, configurandosi piuttosto come il gesto isolato di un singolo individuo. Lo scorso aprile, all’indomani dell’attacco messo in atto dall’Iran contro Israele, è tornato in primo piano il tema della sicurezza degli obiettivi sensibili da tenere sotto massimo controllo da parte delle autorità. Gli obiettivi sensibili sono poco meno di 30mila su tutto il territorio nazionale, 330 dei quali sono soggetti a controlli fissi, fra questi anche alcuni ebraici e israeliani. L’apparato di sicurezza italiano, va sottolineato, si è sempre dimostrato tra i migliori a livello globale. Il timore principale è quello legato ai cosiddetti «lupi solitari», attentatori che agiscono svincolati da gruppi o organizzazioni terroristiche, e per i quali diventa più complessa l’individuazione, sebbene il controllo capillare da parte delle Forze di Polizia sia costante in tutto il Paese.