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Viganò, la scomunica "porterà nuove divisioni". Il vescovo Schneider contro Bergoglio

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Non un vero e proprio alleato di monsignor Carlo Maria Viganò, ma un critico della strategia di Papa Francesco per bloccare l'operazione del vescovo ribelle. Athanasius Schneider, prelato kirghiso e vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana, non condivide le posizioni espresse da Viganò, condannato per scisma dal Vaticano, ma boccia le mosse di Jorge Mario Bergoglio: la scomunica è destinata a creare nuove divisioni nella Chiesa. 

 

Il vescovo che si ritirato nella sua comunità della Palanzana a Viterbo, "Exsurge Domine", dove continua a dire messa e a portare avanti l'attività in difesa della "Chiesa tradizionale", secondo Schneider "è in errore, perché sta esprimendo una nuova teoria" di quella "probabilmente non valida dell’elezione illegittima di Papa Francesco". Le tesi di Viganò non hanno "fondamento", ha detto il vescovo in una intervista all'agenzia di stampa Religion News Service. Ma la scelta di scomunicarlo, da parte del Dicastero per la Dottrina della fede, l'ex Sant'Uffizio, è sbagliata: "Penso che oggi la Chiesa abbia così tanta divisione interna che sarebbe imprudente, anche se c’è qualche base canonica per giudicare Mons. Viganò".

 

Ma chi è il vescovo Schneider? Di origine tedesca ma cresciuto in Kazakistan, il vescovo è una delle voci più critiche nei confronti della guida di Francesco. Tra le posizioni che ha contestato ci sono le limitazioni imposte alla messa tradizionale, ricorda il sito Korazym, e la decisione di permettere a divorziati e risposati di ricevere la comunione. Tra gli attacchi più "rumorosi" quello relativo alla preghiera di Bergoglio con gli indigeni nei giardini del Vaticano durante il Sinodo dei Vescovi per la regione pan-amazzonica del 2019. Schneider a suo tempo parlò di "panteismo implicito".

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