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Shiva condannato a 6 anni e mezzo per tentato omicidio. Stangata per il trapper

Il Tribunale di Milano ha condannato il trapper Shiva, nome d’arte di Andrea Arrigoni, a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per aver sparato e ferito l’11 luglio 2023 due presunti suoi aggressori all’interno del cortile degli uffici della sua casa discografica a Settimo Milanese. Il cantante di 24 anni era imputato di tentato omicidio, detenzione illecita di arma da sparo e ricettazione della pistola. Le giudici Ferraro-De Cristofaro-Marchegiani della ottava sezione penale hanno riconosciuto al cantante, difeso dagli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, la sola circostanza attenuante dell’aver risarcito le due vittime, che non si sono costituite parte civile. Escluse invece quelle generiche e quella della provocazione. 

 

 

«È un ragazzo consapevole e forte della propria della sua innocenza», ha commentato l’avvocato Campora fuori dall’aula mentre il collega Barelli ha già preannunciato ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni, che saranno depositate entro 90 giorni. «È un ragazzo forte e coraggioso» che ha reagito a una «spedizione paramilitare di due lottatori di MMA», affermano i legali. Il 24enne è «consapevole della propria innocenza e convinto di riuscire a dimostrare la propria estraneità dal delitto di tentato omicidio. Ha apprezzato che l’opinione pubblica ha capito.Rispettiamo le sentenze e leggeremo le motivazioni ma siamo sicuri delle nostre tesi. Abbiamo sostenuto con i nostri consulenti che non c’è il delitto di tentato omicidio e una perizia balistica dimostra che tutti i colpi sono stati sparati verso il basso». Arrigoni ha lasciato il palazzo di giustizia per tornare agli arresti domiciliari in cui si trova dallo scorso febbraio, dopo un periodo di quasi quattro mesi nel carcere San Vittore.