emendamento contestato
Vaccini obbligatori, i pediatri di famiglia all’attacco: “Abolizione non ha alcuna base scientifica”
Scontro tra medici e politica. Antonio D’Avino, presidente nazionale Federazione italiana medici pediatri (Fimp) si è espresso in merito alla proposta di emendamento al decreto ‘Liste d’attesa’ presentata dal senatore Claudio Borghi per abolire l’obbligatorietà delle vaccinazioni pediatriche e che oggi potrebbe essere dichiarato inammissibile dalla Commissione del Senato che esamina il provvedimento: «La proposta di abolire l’obbligatorietà per le vaccinazioni pediatriche contro morbillo, rosolia, varicella e parotite è priva di qualsiasi fondamento scientifico e rischierebbe di vanificare gli sforzi degli ultimi anni per arrivare ai tassi di copertura vaccinale raccomandati dagli organismi sanitari nazionali e internazionali, ancora oggi lontani dell’esser raggiunti. Si tenga conto, ad esempio, che nessuna Regione italiana raggiunge il 95% di copertura contro il morbillo, relativamente alle due dosi del ciclo di immunizzazione».
«Bene il decadimento della proposta di emendamento - prosegue il presidente D’Avino - ma al di là della questione ‘tecnica’ dell’estraneità della materia rispetto al contenuto del decreto, che ha portato al rigetto della proposta emendativa, preme sottolineare la totale assenza di dati scientifici a supporto della revoca dei vaccini obbligatori per i minori». «I vaccini sono farmaci sicuri ed efficaci, essenziali per proteggere chi è più fragile da malattie infettive pericolose e in grado di provocare vere e proprie epidemie, come avviene per il morbillo che ogni anno colpisce migliaia di bambini, con conseguenze importanti sulla loro salute e anche sul Servizio sanitario nazionale. La Federazione italiana medici pediatri ribadisce la totale contrarietà rispetto a quanto ipotizzato, sottolineando la validità dei vaccini quale strumento fondamentale di sanità pubblica per proteggere i bambini, gli adolescenti, gli anziani e l’intera comunità», il resto delle parole di D’Avino.