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Giacomo Bozzoli, spuntano i fotogrammi: dove è stato ripreso dalle telecamere

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Gli investigatori della polizia spagnola e della Guardia Civile hanno acquisito i fotogrammi delle telecamere che il 30 giugno scorso hanno ripreso Giacomo Bozzoli nell’Hard Rock hotel di Marbella in Spagna. L’Interpol che coordina la rogatoria della magistratura italiana che dà la caccia al latitante, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, il cui cadavere venne incenerito nell’altoforno dell’azienda di famiglia in provincia di Brescia, ha esteso le ricerche anche in sud America, dove l’uomo potrebbe essersi rifugiato sotto falsa identità con un passaporto contraffatto.

 

 

 

Le indagini della procura di Brescia e dei carabinieri, secondo quanto apprende LaPresse, si muovono su un doppio binario, su quello internazionale per la cattura di Bozzoli e su quello nazionale, nella criminalità dell’est, dove si cerca di scoprire chi potrebbe aver fornito a Bozzoli il passaporto falso con cui espatriare. La lente d’ingrandimento degli investigatori è puntata anche sul giro dei sinti che si rivolgevano a Giacomo Bozzoli per fondere l’ottone e che potrebbero avergli procurato il documento falso. L’imprenditore, secondo gli inquirenti, avrebbe la forza economica di vivere da latitante all’estero.

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