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Bozzoli, la moglie interrogata dai pm: "Ho perso la memoria", cosa non torna nella sua versione

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C’è una prima svolta in una storia il cui finale è ancora tutto da scrivere. Giacomo Bozzoli resta solo nella sua fuga dall’ergastolo per avere ucciso lo zio Mario. La compagna Antonella Colossi e il figlio di nove anni sono tornati in Italia. "Mamma e bambino arrivano alla stazione di Chiari": nel primo pomeriggio è arrivata la telefonata dei genitori per avvertire i carabinieri che la figlia, gallerista d’arte come da tradizione familiare, stava rientrando in treno, alla stazione di Chiari, non lontano da Brescia. Sospiro di sollievo soprattutto per il piccolo dopo che i nonni ieri avevano chiesto a Giacomo di costituirsi per il bene del nipote. I due stanno bene, almeno a livello fisico, perché dentro questi giorni devono avere scavato delle turbolenze anche se da fuori possono essere sembrati una famiglia serena in vacanza a Marbella, nella Costa del Sol. Sentita in caserma dai carabinieri, Antonella ha raccontato una "storia con molti buchi", spiega una fonte investigativa.

 

"Dopo la sentenza di condanna, ho avuto uno choc e ho perso la memoria” ha dichiarato nel corso dell'interrogatorio davanti ai carabinieri in qualità di persona informata sui fatti. La donna ha riferito di aver dormito con il compagno e il figlio a Cannes dopo aver lasciato l'Italia e di aver perso il telefono cellulare durante il soggiorno in Costa Azzurra. “Fino alla sera della sentenza io, Giacomo e nostro figlio siamo stati insieme. Non so che fine abbia fatto Giacomo mentre io e mio figlio siamo tornati in Francia con un passaggio in auto e poi mi sono ritrovata su un treno per Milano”, ha detto Colossi tra tanti “non so” e “non ricordo” messi a verbale. 

Insomma, il tentativo di avere da lei indicazioni su dove sia Giacomo al momento sembrerebbe non essere riuscito. La donna non è indagata e del resto non era questo il momento perché avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere. Esiste nel codice il reato di chi "aiuta qualcuno a sottrarsi dall’esecuzione della sentenza", pena prevista dai tre mesi ai cinque anni anche per chi ha rapporti di parentela o coniugio, pur se l’eventuale condanna verrebbe diminuita. Intanto si cercano di ricostruire i dettagli della fuga dell’uomo ricercato in tutto il mondo. I carabinieri sono in possesso di una fotografia che ritrae la Maserati di Bozzoli scattata la sera prima della partenza alle ore 17 e 47 a Soiano del Lago, dove la famiglia ha la residenza.

L’albergo a Marbella è rimasto prenotato fino al 30 giugno col documento di Bozzoli, poi dal primo luglio madre e figlio hanno alloggiato nella stessa città sul mare ma col passaporto della donna. Il primo luglio la condanna della Cassazione. Bozzoli a questo punto potrebbe essere ovunque, anche in Sudamerica, in un luogo raggiunto via nave o in aereo da dove sarebbe difficile riportarlo in Italia nel caso non ci siano accordi di assistenza giudiziaria.

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