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Dall'Isola delle rose alle micronazioni del futuro: ecco Stati di Carta, il podcast del Tempo

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L'Isola delle rose, Sealand, il Principato di Seborga, la Repubblica di Molossia... No, non sono i territori in lotta in una saga fantasy ma micronazioni, anomalie della storia e della geopolitica, stati in miniatura che si sono autoproclamati tali sfidando il diritto internazionale e le nazioni ufficialmente riconosciute.  Nomi altisonanti che racchiudono storie di uomini audaci e un po' folli, sognatori, avventurieri, affaristi e talvolta criminali. Ve li raccontiamo in "Stati di Carta - grandi storie di piccole nazioni", il podcast di Davide Di Santo che vi accompagnerà ogni giovedì per tutta l'estate (la prima puntata Ogni uomo è un'isola è già online sul nostro sito e sul nostro canale YouTube)

 

Vi racconteremo la vera storia dell'Isola delle rose, la piattaforma sorta al largo di Rimini nel '68 e a cui lo Stato italiano ha dichiarato una vera e propria guerra, e vi racconteremo chi era il suo fondatore, l'indomito Giorgio Rosa, e quali erano i suoi veri progetti. Scopriremo pezzi di deserto africano in posizione strategica non rivendicati da alcun Paese e che ora fanno gola ad americani e cinesi, in una sorta di guerra fredda microcolonialista. E vi racconteremo come i magnati della tecnologia e della finanza stiano progettando comunità ipertecnologiche e autosufficienti per smarcarsi finalmente da ogni obbligo di legge o fiscale.

Ma la prima puntata di Stati di Carta parte dalla più letteraria delle micronazioni, il Regno di Redonda, isola caraibica comprata a metà dell'ottocento da un banchiere inglese a cui la regina Vittoria concesse, incredibilmente, di diventarne il re. Oltre un secolo dopo la corona finì sulla testa di Javier Marias, celebratissimo scrittore spagnolo, la cui morte, recente e improvvisa, ha scatenato un clamoroso giallo dinastico che tira in ballo, addirittura, re Juan Carlos di Spagna. Buon ascolto. 

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