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Giulia Cecchettin, le chat con Filippo: "Mi fai paura". E spuntano le ultime foto

Giuseppe China
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In attesa che Filippo Turetta, ex fidanzato e reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, si presenti di fronte al gup Claudia Maria Ardita per le udienze preliminari del 15 e del 18 luglio, continuano a far discutere gli ultimi messaggi vocali che la vittima ha inviato al giovane di 22 anni. A diffonderli per la prima volta pubblicamente è la trasmissione televisiva «Quarto Grado». In uno di questi Cecchettin afferma: «Solo perché controlli quanto tempo sto online e quanto di quel tempo è dedicato allo scrivere a te e quanto no, ok? Meccanismo di controllo: malato anche questo. Sei ossessionato, sei uno psicopatico! Mi controlli continuamente, tu non ti rendi conto, mi controlli».

 

Ma non è finita qui dato che in un’altra occasione la vittima invia questo vocale: «Mi spaventa, perché so come sei fatto, so cosa hai fatto determinate volte, so cosa hai detto determinate volte, e quindi, sinceramente, dirti ora e posto di una cosa che tu, in generale non vuoi che io faccia, mi fa spavento, ok? Perché - aggiunge Cecchettin - so che potresti presentarti, che potresti fare…Ogni tanto mi fai paura». E ancora: «Io mi sto comportando, in base alle cose gravi che fai tu. Al di là del fatto che comunque ti stavo troppo dietro e mi sto un po’ rompendo perché anche io devo andare avanti con le mie cose, ma un giorno, non ti ho dato la buonanotte, wow, la fine del mondo. Mi è venuto da pensare – prosegue Cecchettin - “ok , questo qua è un po’ malato, mi conviene togliergli la buonanotte perché si basa solo su quello che faccio io”. Ma poi ieri mi sei venuto a dire: “Ah, ma con chi stai scrivendo? Ah, ma sei online? Ah, con chi c…zo parli? Ma hai sentito qualcuno? Guardi che cosa faccio, vuoi sapere ogni singola cosa che faccio. Ci sono cose che voglio tenermi per me, perché mi spaventa quello che potresti fare con quelle informazioni».

 

Durante l’attività investigativa, inoltre, sono state estrapolate dal cellulare di Turetta ben 52 fotogrammi dell’11 novembre scorso (alcune sono state mostrate da Pomeriggio 5), giorno dell’omicidio. Materiale particolarmente interessante per i magistrati dato che ricostruiscono in maniera dettagliata il lasso di tempo tra le 17.50 e le 21.10, quando i due ragazzi si erano recati al centro commerciale di Marghera «La Nave De Vero».

 

 

Proprio in quella struttura Turetta ha provato a consegnare un regalo alla laureanda in ingegneria biomedica, cadeau rifiutato dalla ragazza. Gesto che in parte ha innescato la dinamica dell’omicidio, come raccontato dallo stesso Turetta di fronte ai pm. «Volevo darle un regalo, una scimmietta mostriciattolo. Con me avevo uno zainetto che conteneva altri regali: un’altra scimmietta di peluche, una lampada piccolina, un libretto d’illustrazione per bambini. Lei si è rifiutata di prenderlo. Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto - ha rivelato Turetta alle toghe - che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava “sentendo con un altro ragazzo”». Poi la lite vera e propria le 75 coltellate che il 22enne ha inferto a Cecchettin. Un tra le circostanze che hanno indotto i pm a contestare nei confronti di Turetta l’aggravante della premeditazione.

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