i divieti

Madonna di Trevignano, il Vaticano chiude il caso: "Nessuna soprannaturalità"

"Constat de non supernaturalitate", nessuna soprannaturalità. Il Dicastero per la Dottrina della Fede interviene sulla controversa vicenda della sedicente veggente Gisella Cardia e del marito Gianni e le asserite apparizioni della Madonna nel terreno di loro proprietà a Trevignano, già bollate come «non soprannaturali» da un decreto emesso il 6 marzo dal vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi. Il Dicastero conferma il decreto del vescovo, sottolineando che le decisioni prese erano state concordate con il dicastero stesso. Inoltre si dispone il divieto assoluto di celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare o organizzare pellegrinaggi, momenti di preghiera, incontri di vario genere nei luoghi dei presunti avvenimenti mariani a Trevignano Romano.

 

 

 

"Alla luce delle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali (17 maggio 2024), in riferimento al Decreto Prot. 01D/2024, emesso da monsignor Marco Salvi, Vescovo di Civita Castellana, in data 6 marzo 2024, d’intesa con questa Istituzione - si legge nel comunicato -, riguardo alle asserite apparizioni e questo Dicastero riconosce la validità giuridica del suddetto Decreto, sia per quanto riguarda il giudizio ivi espresso (constat de non supernaturalitate) sia per le disposizioni indicate nei punti A-D". Il punto A è il divieto ai sacerdoti "di celebrare sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano, sia nei terreni di proprietà dell’Associazione ’Madonna di Trevignano ETS’ (la onlus per la diffusione del culto mariano che fa capo al marito di Gisella Cardia, ndr) che in altri luoghi privati, pubblici ed ecclesiali".

 

 

 

Il punto D impone invece il divieto "di recarsi nel luogo dell’apparizione alimentando nei fedeli l’idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale"; insieme a questo, l’avvertimento ai fedeli "circa l’obbligo disciplinare e spirituale derivante dal pronunciamento ecclesiale di astenersi dall’organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano o che siano atti a fare pressione sul vescovo diocesano per modificare le proprie legittime decisioni sugli eventi stessi". Gli "eventi di Trevignano", ricorda Vatican News, erano iniziati nel 2016, quando Gisella Cardia aveva riferito di apparizioni della Madonna su un campo dove ha svolto per anni prediche e preghiere. Apparizioni che sarebbero avvenute in concomitanza con lacrimazioni di sangue attribuite a una statua della Vergine Maria acquistata a Medjugorje. La donna sosteneva pure di ricevere di continuo messaggi dalla Madonna e a volte anche da Gesù o dal Padre Celeste e di aver assistito a miracoli come la moltiplicazione di gnocchi e pizza durante cene private nella sua abitazione.