Cecchettin, Bruzzone: "Il libro vicino al corpo? Distruggo tutto quello che ti rappresenta"
Quarto Grado, il programma di inchiesta che va in onda tutti i venerdì sera, ha diffuso in esclusiva il racconto di Filippo Turetta, l'omicida di Giulia Cecchettin. Nel carcere di Verona, durante l’interrogatorio davanti al pubblico ministero di Venezia Andrea Petroni, il giovane ha ricostruito l'ultima serata trascorsa con l'ex ragazza: prima lo shopping, poi la cena in un centro commerciale a Marghera, quindi il viaggio di ritorno con l’auto che si è fermata in un parcheggio a 150 metri dalla casa di Giulia. "Volevo darle un regalo, una scimmietta mostriciattolo. Con me avevo uno zainetto che conteneva altri regali: un’altra scimmietta di peluche, una lampada piccolina, un libretto d’illustrazione per bambini. Lei si è rifiutata di prenderlo. Abbiamo iniziato a discutere. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei", ha scandito il ragazzo. E proprio su quel libro per bambini, ritrovato vicino al corpo di Giulia, si è soffermata Roberta Bruzzone.
Una valanga di testimoni nel processo contro Filippo Turetta. Il rischio di perizia psichiatrica
"Anche i mostri si lavano i denti": è questo il titolo del libro per bambini che è stato rinvenuto accanto al corpo della 22enne veneta prima sparita e poi ritrovata morta in un bosco nel novembre del 2023. Qual è il significato? Che valore ha il volume? A fare luce su questo dettaglio è stata la criminologa. "È una firma a tutti gli effetti. Giulia amava fare illustrazioni per libri per bambini. È un modo per dire 'Vedi la fine che fai tu e il tuo sogno", ha detto, ricordando anche quanto Filippo Turetta fosse invidioso dei successi dell'ex fidanzata. Sul titolo e sulla presenza in esso della parola "mostro", l'esperta ha continuato: "È un libro evocativo. Questa rabbia che iniziava a provare, l'aveva riconosciuta come un nucleo distorto di se stesso. Il libro è un modo per dire 'Non uccido soltanto te, ma distruggo tutto quello che ti rappresentava". La pianificazione del delitto è stata definita "strutturata" da Bruzzone. "Fate attenzione ai ricatti emotivi. Non cedete e non rimanete nella relazione": è stato l'appello finale al pubblico.