I TORMENTI DELLA SANTA SEDE

Vaticano, il Papa ha temporeggiato ma alla fine ha cacciato Viganò. Bisignani: era ora

Luigi Bisignani

Caro direttore, per una volta almeno Bergoglio non è stato impulsivo, anzi, addirittura temporeggiatore. La citazione giudiziale con cui il Dicastero per la dottrina della fede, agendo come dicono i canonisti in «suprema giurisdizione», vale a dire per nome e per conto del Papa, ha aperto una procedura penale contro Carlo Maria Viganò, alla fine è arrivata. L’eccentrico prelato che ha riscoperto la «vera dottrina cattolica» solo dopo che Francesco lo ha defenestrato dalle tre fondazioni statunitensi - in soldoni 6 miliardi di dollari l’anno - alle quali fanno capo le opere sociali (ospedali, scuole e altro) dei cattolici americani, vale la dichiarazione che l’accusato ha dettato alla stampa.

 

 

In questa fase della sua singolare ricerca di popolarità, si è paragonato a monsignor Marcel Lefebvre dicendo che «La sua difesa è mia, le sue parole sono mie, le mie sono i suoi argomenti». La piccola differenza è che Marcel Lefebvre, prima di «sbarellare» contro i documenti del Concilio Vaticano II (che peraltro aveva votato), era stato il più grande missionario del 19° secolo della Chiesa Cattolica in Africa, mentre monsignor Viganò è passato alle cronache come feroce burocrate familistico prima a Roma e poi a Washington, dove a lungo ha fatto comunella con il deposto ex cardinale Theodore Edgar McCarrick salvo poi scaricarlo ed addossargli ogni colpa senza potersi difendere a causa della demenza senile che lo aveva colpito.

 

 

Maneggi e intrighi che non sono per nulla piaciuti a Papa Bergoglio. Il quale, sembra certo, dopo aver tollerato ogni possibile ingiuria e manovre per rovesciarlo, lo sta facendo processare perché crede che Carlo Maria Viganò si sia fatto riconsacrare vescovo, con il rito preconciliare, dai vescovi scismatici della Fraternità di San Pio X. Magari anticipando così il «colpo di teatro» che qualcuno a Roma e pensa di poter organizzare per il prossimo concistoro del primo luglio, che si svolgerà nel Palazzo Apostolico Vaticano.