Adrian Niculescu: "Se l'Ucraina non fermerà Mosca, i russi arriveranno a Chisinau"

Pietro De Leo

Mentre sugli schermi televisivi scorrono le immagini del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella arrivato in Moldavia, il Tempo contatta il professor Adrian Niculescu. docente di Storia presso la scuola nazionale di Scienze Politiche e Amministrazione di Bucarest, già militante dell’Esilio democratico rumeno ai tempi del comunismo e attivista politico che prestò idee e voce alla mitologica “Radio Free Europe”. E’ stato docente della cattolica di Milano prima della rivoluzione che rovesciò il regime comunista. Lo contattiamo per capire qualcosa in più circa il profilo della Moldavia nel difficile quadro geopolitico, con l’invasione in Ucraina da parte di una Russia che non ha mai nascosto di aver messo nelle sue mire anche Chisinau. “Va sottolineato che il sostegno del Presidente Mattarella alla Moldavia in questo momento è prezioso-esordisce il professore- è una figura molto autorevole. Ho notato -perchè guardo un canale italiano anche io - che ha parlato di Repubblica di ‘Moldova’, in rumeno, e non ‘Moldavia’ com’è corretto, in italiano. Un piccolo particolare che, da figlio di linguisti, ho colto”.

 

Il messaggio emerso nella visita di Mattarella con la presidente moldava Maia Sandu è di un forte slancio europeista di quella terra e di quel popolo. Quant’è radicato quel sentimento?

Molto. La Moldavia è una parte della Romania a tutti gli effetti: stessa lingua, stessa storia stessa bandiera. Solo che fu annessa dai russi per due volte: 1812-1917 e 1940/44-1989. Quindi, la grande maggioranza vuole l’Europa, come la Romania. 

Ecco, la Presidente Sandu ha posto l’accento sui tentativi del Cremlino di destabilizzare la Moldavia. In cosa si concretizzano?

Loro manipolano molto le minoranze, non solo quella russa. Basti pensare ai Gagauzi, che sono dei cristiani di origine turca. Vivono nell’omonima regione e il loro governatore ha un titolo molto buffo, “Bascan”. Questo ruolo è attualmente ricoperto da una bellissima donna, che di recente ha anche subito delle sanzioni dagli Stati Uniti. Questa minoranza, che sarà intorno al 5-10% della popolazione, subisce molto l’influenza russa. Poi c’è il caso di Ilan Schor, un leader politico israeliano originario della Moldavia. Tutti costoro costituiscono un fronte pro-russo che è chiaramente patrocinato da Putin.

E poi c’è il caso della Transnistria, che vuole l’indipendenza dalla Moldavia.

Molto importante. Qui i rumeni sono molto minoritari, 20% al massimo. io ho sempre dichiarato pubblicamente che la signora Sandu farebbe un grande favore alla pace se dichiarasse unilateralmente di rinunciare a questa palla al piede, che è come una miccia sempre pronta ad accendersi per far esplodere una crisi gravissima. 

E’ nelle mire della Russia.

Se arrivassero le truppe russe, la Moldavia dovrebbe intervenire, perchè quello è ufficialmente il suo territorio. E ricordiamo che la Moldavia non fa parte della Nato, dunque è molto vulnerabile. Ci sarebbero conseguenze inimmaginabili. Per questo motivo i moldavi devono liberarsene, ma si sono incaponiti a trattenerla. Ricordo una battuta che tanti anni fa mi fece Re Michele, nel 1992: ‘La Transnistria non fu mai né della Moldavia storica, né del Regno di Romania’. Gli risposi: ‘fu un’invenzione di Stalin, nel 1924’.

Quanto è vivo il rischio che i russi arrivino in Transnistria?

Dipende da quanto a lungo gli ucraini riusciranno a fermarli, poiché la Transnistria incomincia appena dietro Odessa. E abbiamo visto quanti attacchi ha subito Odessa. Credo che l’obiettivo sia già fissato.