Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Salis, la madre di Mastropietro: "Il padre si vergogni, ha detto cose perfide"

Rita Cavallaro
  • a
  • a
  • a

«Roberto Salis è un uomo senza cuore, è perfido e quello che è uscito dalla sua bocca è proprio l’espressione della sua cattiveria. Per sua fortuna non sa cosa vuol dire perdere una figlia, massacrata e fatta a pezzi, perché lui sua figlia ce l’ha. Mi accusa di cavalcare l’opinione pubblica, mentre chiedo solo giustizia per la mia Pamela. E dice che non mi darà mai la sua approvazione. Ma chi si crede di essere? Io non ho mai chiesto la sua approvazione e nemmeno la voglio. Vado avanti per la mia strada con i miei due figli». Alessandra Verni è un fiume in piena nell’intervista esclusiva a Il Tempo, mentre difende con le unghie e con i denti la sua battaglia per la verità sul terribile omicidio di sua figlia Pamela Mastropietro, la 18enne romana ammazzata e fatta a pezzi il 30 gennaio 2018 a Macerata. Per il suo delitto è stato condannato all’ergastolo Innocent Oseghale, il nigeriano che ha fatto scempio del corpo e ha chiuso i poveri resti di Pamela in due trolley, abbandonati nelle campagne marchigiane.

 

 

Nonostante la condanna dell’assassino, per mamma Alessandra il caso non è chiuso: è fermamente convinta che all’uccisione della figlia abbiano partecipato altri extracomunitari, che però non sono stati cercati. Per questo continua a chiedere a gran voce verità per Pamela. Quelle richieste disperate, però, non sono state gradite da Roberto Salis, che commentando la notizia su uno scontro in tribunale tra Alessandra e l'assassino di Pamela, il 28 gennaio 2023 aveva esternato la sua disapprovazione a mamma coraggio: «È difficile da dirsi ma credo che la madre sia l'ultima persona che deve parlare! La figlia faceva abuso di alcol da quando aveva 12 anni e a 18 era tossicodipendente! Lei dov'era?». E ancora: «Nessuna merita una fine simile, ma la madre che adesso cavalca l'opinione pubblica non avrà mai alcuna approvazione da parte mia. I figli vanno accuditi!
È l'unica differenza tra gli uomini e le bestie».

 

Signora Alessandra, Roberto Salis la critica come madre e sembra darle responsabilità per la terribile fine di sua figlia. Lei come si sente?
«Io vivo nel dolore ogni giorno e non mi sembra giusto che un padre mi attacchi così. Non sa che cosa si prova ad avere una figlia ammazzata in quella maniera, per fortuna sua non lo sa. Quindi deve stare zitto, portare rispetto nei confronti dei genitori che hanno perso un figlio o una figlia in modo violento. Ma lui è una persona che non ha rispetto per nessuno e attacca tutti. Guardi a cosa ha fatto la figlia».

Si riferisce alle condanne qui in Italia o al processo in Ungheria?
«A tutto quello che ha combinato. Ogni nazione ha le proprie regole. Noi quando andiamo in un altro Paese rispettiamo le regole. Salis viene a criticare me come mamma e poi lui la fa eleggere europarlamentare per sottrarla al processo. Non si vergogna? Comunque, io continuo la mia battaglia».

A cosa spera di arrivare?
«Ai complici di Oseghale. C'è il dna. Chiedo che vengano cercati».

Perché non lo fanno? Ma sono tutti spacciatori extracomunitari?
«Sì, sono gli africani fatti entrare illegalmente da quella gente che ha eletto la figlia di Salis, una banda di irregolari che gira per l’Italia, liberi di delinquere e di uccidere altre ragazze. Questo glielo può anche sottolineare a Roberto Salis. Infine vorrei che indagassero su un giro di uomini bianchi, che violentarono mia figlia prima che venisse ammazzata e fatta a pezzi».

Dai blog