Maturità, nove studenti su dieci rischiano il "burnout": cos'è e perché
Quasi tutti i maturandi accusano ansia e stress da esame. E le cattive abitudini dilagano: disturbi del sonno, alimentazione disordinata, aumento dell’uso di caffeina e di energizzanti, persino il ricorso a farmaci. Anche il tempo speso davanti agli schermi, per molti, risulta incrementato in questo periodo intenso. Con le conseguenti difficoltà di concentrazione. Fatica mentale, malessere corporeo, senso di inevitabile impreparazione: è il «triangolo delle Bermuda» in cui stanno finendo tantissimi studenti nella rotta verso gli esami di Maturità. Così per il 91% dei maturandi l’esame è considerato fonte di tensione e stress, giudicato addirittura elevato dal 65% del campione. All’89% capita di pensare di non essere sufficientemente preparato: un pensiero fisso per il 67% degli intervistati. Non stupisce quindi che 3 su 4, con l’avvicinarsi delle prove, temano un peggioramento della propria salute fisica e ben 9 su 10 di quella mentale.
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Cosa più che prevedibile, vista la diffusa alterazione - in senso negativo - di abitudini e stili di vita. A segnalarlo è una ricerca condotta da Skuola.net a pochi giorni dal via alla Maturità 2024 - su un campione di 1.045 ragazze e ragazzi di quinto superiore - svolta in collaborazione con gli psicologi e psicoterapeuti dell’Associazione Nazionale «Di.Te.» (Dipendenze tecnologiche, GAP, Cyberbullismo). Una «fragilità» a tutto tondo, quella dei diplomandi, che purtroppo non si ferma alla percezione ma che, come detto, trova una forma concreta in disturbi di vario genere e in una lunga lista di comportamenti errati. Sono 6 su 10, per esempio, ad ammettere di aver modificato il proprio schema alimentare proprio a causa dell’ansia da esame: il 36% sta mangiando di più, il 24% di meno. Oltre la metà (52%), per lo stesso motivo, dorme male e poco. Ma c’è anche chi (16%) si sta lasciando andare e tende a dormire troppo: i disturbi del sonno, dunque, coinvolgono quasi 7 studenti su 10.
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Il livello di allarme sale ulteriormente se si allarga lo sguardo a comportamenti che, potenzialmente, potrebbero avere effetti ancora più importanti sulla salute. Come l’eccessivo consumo di sostanze in grado di mantenere attivi in modo artificiale, per sottoporsi a sessioni sempre più lunghe di ripasso. Che riguarda più o meno lo stesso numero di giovani, circa 6 su 10: il 29% ha aumentato l’assunzione di caffeina, il 10% di bevande energizzanti, il 19% di entrambe le cose. E 1 su 3 si è affidato, in dosi maggiori rispetto a periodi normali, al supporto di farmaci che limitano l’affaticamento. Mentre il 29%, per darsi una spinta in più o banalmente per scaricare la tensione, ha incrementato il numero di sigarette giornaliere.