altro che giustizia fascista
Ilaria Salis è arrivata a Monza. Il padre: "Finito un incubo, finalmente a casa"
La giustizia di Viktor Orbán, il Primo ministro dell’Ungheria, è stata tutt'altro che fascista. Ilaria Salis, intorno alle 19.15, è arrivata a Monza, dove abitano i genitori, che sono andati a prenderla in Ungheria ieri, quando è stata liberata dopo l’elezione al Parlamento europeo con Alleanza Verdi Sinistra. La 39enne, detenuta per 16 mesi in carcere e per venti giorni ai domiciliari a Budapest, è stata fotografata in auto con i genitori. Dall’interno del veicolo e di fronte ai tanti giornalisti che affollavano l'ingresso dell'abitazione, ha accennato un sorriso.
"C’è stata emozione. Ci siamo anche fatti anche una foto davanti al cartello di Monza, perché era una bella esperienza", ha raccontato ai cronisti Roberto Salis, il padre di Ilaria, dopo l’arrivo a Monza con la figlia. La neo europarlamentare, eletta nelle file di Alleanza Verdi Sinistra, lunedì compirà 40 anni. "Faremo qualcosa", ha detto il padre rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se sia in programma una festa di compleanno. "Ne dobbiamo fare due perché abbiamo quello dell’anno scorso", ha continuato.
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"È finito un incubo. Rimane da mettere a posto ancora alcune cose perché il processo è stato sospeso. Dobbiamo fare in modo che venga cancellata l’accusa per cui Ilaria ritiene di essere innocente. Io adesso do le dimissioni da candidato contro terzi uscendo di scena", ha poi annunciato Roberto Salis. Il viaggio "è andato molto bene. Ilaria è molto stanca e provata perché ha avuto un periodo di carcerazione intenso e ha subito torture che sapete tutti. Deve prendere un po' di tempo per riposarsi. Adesso finalmente è a casa. L’abbiamo riportata qua con tutte le fatiche che abbiamo fatto" ha aggiunto.