Zuncheddu, l'ultima beffa: risarcimento "non prima di 4 anni". Il racconto choc del carcere da innocente
Torna a parlare della sua incredibile storia Beniamino Zuncheddu, l’ex allevatore che fu incolpato dell’assassinio di tre pastori, condannato all’ergastolo nello stesso anno e assolto dopo 33 anni dalla condanna, il 26 gennaio 2024, in seguito alla revisione del processo. Una vita passata in carcere da innocente. "Ogni giorno uguale, per decine di anni. Le due ore d’aria al giorno, la televisione sempre accesa, le interminabili partite a carte. Eravamo in undici in cella, tre per ognuno dei tre letti a castello, due per terra. Un solo bagno, la finestra non c’era, esisteva solo la ’bocca di lupo'. È stata molto dura. Ho visto ragazzi che si tagliavano le vene. Io mi sono sempre comportato bene. Infatti dopo undici anni e mezzo mi hanno dato la possibilità di uscire in permesso premio per tre giorni. Però dovete pensare cosa significa fare quella vita sapendo di essere innocente. È da impazzire, ma io non sono impazzito. Io mi considero un sopravvissuto", è il racconto drammatico affidato a un colloquio con il Corriere della Sera.
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Zuncheddu, che aveva 26 anni quando entrò in carcere, ora ha un desiderio: "Curarmi. I denti, gli occhi. E tutto il resto. E poi ritrovare la mia famiglia, la mia terra, scoprire il mondo come è diventato". Il suo avvocato, Mauro Trogu, sottolinea al quotidiano: "Zuncheddu ha ottenuto finora il risarcimento di 30.000 euro per gli undici anni in una cella sovraffollata, otto euro per ogni giorno trascorso in quelle condizioni". C'è poi la questione della carcerazione da innocente. Quanto vale una vita passata in galera dai innocente? E quanto altro tempo dovrà passare prima che lo Stato risarcisca quanto stabilito? "Tra qualche giorno potremo depositare l’istanza per il risarcimento. Ma nel caso migliore ci vorranno quattro anni, nel peggiore otto", è la risposta del legale. Tra gli otto e i quattro anni di attesa, dopo 33 anni senza libertà.