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Natisone, la verità dal cellulare di Patrizia: analisi su foto, video e telefonate

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Cosa è successo davvero in quella mezz'ora tra il primo allarme dei ragazzi sorpresi dalla piena del fiume Natisone e l'ondata che li ha travolti? La procura di Udine indaga per omicidio colposo in relazione ai soccorsi che non sono stati sufficienti per salvare la vita di Patrizia Cormos, 20 anni, e Bianca Doros, 23 anni, e in tutta probabilità di Cristian Casian Molnar, 25 anni, che risulta ancora disperso. Alcuni elementi potrebbero arrivare dall'analisi del telefono di Patrizia, ritrovato vicino l'argine del fiume e ancora funzionante. Gli inquirenti confidano nel "totale recupero" dell’iPhone della 20enne, riporta il Corriere della sera.

 

Ora scatta l'analisi di foto, video, telefonate e altri tipi di dati  che non sarà affidata a un perito ma sarà svolta dal laboratorio informatico della Procura, spiega il procuratore Massimo Lia. Intano si stanno ascoltando le tre telefonate intercorse fra Patrizia Cormos e la catena dei soccorsi con cui ha interagito il 31 maggio. La prima è avvenuta alle 13.29 e avrebbe avuto una durata breve. La seconda è andata a vuoto e dovrà essere chiarito il motivo. La terza e la quarta telefonata, viene ricostruito, sarebbero state chiamate più lunghe e concitate. 

 

Tanti gli aspetti da chiarire nella vicenda. Poteva essere mobilitato l'elicottero di soccorso sanitario regionale di stanza a Campoformido rispetto a quello dei vigili del fuoco che si è alzato da Venezia, arrivato a tragedia avvenuta? E in quella mezz'ora è stato fatto tutto il necessario? Ieri è stato diffuso un video che mostra un vigile del fuoco che, assicurato a una corda, si tuffa nell'acqua per raggiungere a nuoto i ragazzi ma per la forte corrente non ci riesce. A vuoto anche il tentativo di lanciare funi dal ponte romano. Tre ragazzi non ci sono più. 

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