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Dramma del Natisone, Cerno: "Il mio Friuli ha l'obbligo morale di spiegare cosa è successo"

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Dolore e commozione nella camera ardente di Udine per l’ultimo saluto del Friuli a Bianca Doros e Patrizia Cormos le due ragazze scomparse nella piena del fiume Natisone e poi recuperate prive di vita. Il rito è stato presieduto dal decano della Chiesa ortodossa romena del Triveneto padre Florin Chereches. Il rito si è svolto davanti alle bare con le salme di Bianca e Patrizia in abito bianco da sposa come vuole la tradizione del loro Paese d’origine. I due feretri partiranno ora alla volta della Romania, dove saranno celebrati i funerali, mentre Proseguono a Premariacco le ricerche di Cristian Casian Molnar, 25 anni, il terzo ragazzo travolto dalla piena del fiume. Le immagini dei tre abbracciati con l'acqua del Natisone che saliva mentre aspettavano i soccor4si, che non riusciranno mai a raggiungerli in tempo, sono negli occhi di tutti. La Procura di Udine ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, per capire se ci sono responsabilità sui soccorsi. 

 

"È una storia talmente inquietante che credo che il Paese ancora abbia bisogno di un attimo per capire davvero che cosa abbiamo visto", spiega il direttore de Il Tempo, Tommaso Cerno, intervenendo nell'edizione serale del Tg 4 di mercoledì 5 giugno.

 

"Abbiamo visto morire dei ragazzi di cui abbiamo tutto, la disperazione, l'abbraccio, il momento tragico dell'ondata - spiega il giornalista - vediamo questa sponda del fiume a pochi metri da loro, li vediamo con l'acqua fino a poco sopra le ginocchia, e con tutta la nostra storia di salvataggi, di alluvioni, di disastri" non siamo riusciti a salvarli. Cerno ricorda: "Io sono friulano e sono in Friuli in questo momento", poi lancia un appello: "Chiedo alla mia regione nel nome della sua storia, del terremoto, della ricostruzione, della nascita della Protezione Civile, dei nostri Alpini, che intervenga e faccia chiarezza". E ancora: "Spieghiamo all'Italia come è possibile che sia avvenuta una cosa del genere, lo dobbiamo soprattutto alle famiglie di questi ragazzi", conclude Cerno, "il mio Friuli ha l'obbligo morale di spiegarci cosa è successo". 

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