procuratore di Udine
Natisone, le cause della morte delle due ragazze: parla il procuratore di Udine
Il procuratore di Udine cerca di fare chiarezza sulla tragedia del Natisone. Massimo Lia, in conferenza stampa, è intervento sulla vicenda delle due ragazze morte a causa della piena del fiume e sul terzo ragazzo ancora disperso: «Abbiamo aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo. Condurremo tutti gli accertamenti del caso - ha spiegato -, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme, però, segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale». «Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta - ha precisato ancora il Procuratore Lia -. La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone li ha travolti».
Il tuo browser non supporta il tag iframe
«Siamo nella fase delle indagini preliminari, coi fatti che si stanno accertando in collaborazione con l’Arma dei carabinieri. Gli accertamenti sulle salme, la dinamica dei fatti, la documentazione che tutti abbiamo visto e l’esame esterno compiuto dal medico legale sui corpi, consentono, con ragionevole certezza, di individuare la causa del decesso nell’asfissia da annegamento e traumatismi vari – l’aggiornamento del magistrato -. Si è ritenuta sufficiente l’ispezione cadaverica esterna, anche per riconsegnare le ragazze ai famigliari, per procedere con il rito funebre».
Leggi anche: Tragedia Natisone, Musumeci chiede relazione al prefetto: "Chiarezza su primi soccorsi"
«Tutto è stato acquisito - ha assicurato - compreso il cellulare della ragazza, che è ancora utilizzabile. I genitori non hanno formulato per ora richieste specifiche. Abbiamo già ascoltato tutti i testimoni, compresi i familiari e dalla Romania non è pervenuta nessuna istanza». «Verificheremo - ha poi concluso Lia - i protocolli come sempre in Italia le competenze sono diverse a seconda si tratti di intervento sanitario o meno, di attività di soccorso immediato o ricerca. Non tutte le cose sono considerate analoghe. La richiesta della relazione urgente sollecitata dal ministro Musumeci l’ho letta sui giornali, ma non ho avuto contatti con la prefettura».